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venerdì 14 giugno 2013

InfoLatte e un pensierino

Mi sto dando un po' alla macchia purtroppo per il blog, ma questo giugno è un mese di fuoco. Fuoco piacevole se non altro! Sono tornata dagli Stati Uniti una settimana fa (giuro che presto farò un bel resoconto!!), il tempo di mandare un po' di curriculum in giro e ora questo fine settimana me ne vado un po' al mare a produrre un po' di vitamina D (:P ovvero prendere il sole), dopo di che pochissimi giorni e parto di nuovo per l'Hellfest (ebbene sì, di nuovo!) in Francia!
Poi siete sicuri che resterò un bel po' a casa perchè non avrò più un soldo in tasca :D A meno che non trovi un lavoro (la speranza è sempre l'ultima a morire...)

Insomma oggi vi scrivo prima di tutto per diffondere il sito InfoLatte.it che ultimamente è stato minacciato da Assolatte per meri motivi commerciali. La vicenda è al limite del surreale, qui trovate il comunicato di AgireOra a riguardo.
InfoLatte.it è sempre stato nel mio elenco dei link "Pane quotidiano" a sinistra della pagina, non sarebbe lì se non lo ritenessi un sito interessante e affidabile. E' estremamente curato e tutte le informazioni scientifiche, che si trovano scritte nelle varie pagine, hanno chiari riferimenti bibliografici. 
Non è certo un sito che dice falsità e il fatto che una grande associazione di categoria come Assolatte, si stia disturbando con l'obiettivo di chiuderlo con queste precise motivazioni: "la diffusione di tali idee creerebbe un danno economico", secondo me, ne è un ulteriore prova.
Si sta tentando di censurare un sito di informazione creato e mantenuto da volontari. Qui si sta andando oltre le tematiche dell'antispecismo, questo vorrei fosse chiaro.
Per cui diffondete anche voi InfoLatte!



Dopo le cose serie, ora vi lascio il pensierino che ho comprato a San Francisco, pensando al blog e ai suoi lettori (se ce ne sono ancora)... un bel guanto da cucina per mancini :D


sabato 1 dicembre 2012

E' arrivato Mirtillone!

Facciamo un grande benvenuto al nuovo arrivato... Mirtillo!


Il giovane gattone super coccoloso che ha adottato Pietro, e che adesso vuole più bene a lui che a me! Ma poco importa, tanto Mirtillo è innamorato di me ...che strano triangolo :P

Mirtillo l'abbiamo conosciuto tramite l'ENPA, essendo già grandicello non riusciva a trovare una bella adozione, stava infatti per finire nel gattile, ma a noi ci è rimasto subito simpatico! E' proprio un bravo signor gatto, non ha litigato con Magda (la cagnetta della famiglia di Pietro) ed è un fenomeno con l'uso della lettiera, il che non è poco.

Colgo l'occasione per ricordare che gli animali non sono oggetti, quindi non si comprano, nè si regalano. Se vuoi avere la compagnia di un animale, non comprarlo, ma adottalo dai rifugi! E tieni presente che dovrai averne cura per tutta la durata della sua vita!

venerdì 14 settembre 2012

La coerenza vien mangiando

Il titolo di questo post è anche il titolo di un articolo pubblicato sull'ultimo numero della Veganzetta, scritto da Walter Giordano. Voglio pubblicare questo articolo perchè leggendolo mi è sembrato di leggere i miei pensieri. E purtroppo se qualche vegetariano/vegano è (stato) attivo politicamente quasi sicuramente ha pensato queste cose. In fondo ho sempre voluto credere che le persone di sinistra fossero più aperte di altri verso l'antispecismo, ma per ora non ho avuto riscontri pratici di questa tesi. Scusate la lagna, ma io nelle cose in cui mi impegno ci credo davvero, tanto da rimanerci male.
La Veganzetta è un bel progetto a cui purtroppo non ho mai dato tanta attenzione, soprattutto perchè non mi trovo a leggerla online, ma mi è capitata tra le mani la versione cartacea e me la sono letta con interesse. L'ultimo numero di cui vi parlo è il n° 5, lo trovate qui, sul sito della Veganzetta o direttamente qui su Scribd.
Colgo l'occasione per lanciare un grido nell'interspazio webbatico per fare i complimenti a Walter Giordano, che spippolando un po' credo che un suo alter ego sia Cereal Killer. Non ho trovato nessun modo di poterglieli fare in privato, così li faccio qui!

La coerenza vien mangiando

La domanda è scomoda: ma quanta rivoluzione sei disposto a fare? Scendi in piazza per liberare te stesso dall'oppressione o sei per togliere catena e gioco a tutti, anche ai meno di niente? E qui arriva dovrebbe, il condizionale onnipresente. Non uccidere, innanzitutto gli innocenti, dovrebbe essere sinonimo del rispetto globale rivendicato nelle piazze. Dovrebbe essere la linea di partenza naturale di ogni rivoluzione, sennò alla fine della corsa, per gli Animali, gli ultimi degli ultimi, son dolori esattamente come prima. Per chi alza la testa e non la gira dall'altra parte, per chi agita il pugno invece di lavarsene le mani, per chi trascorre i fine settimana in Val Clarea anzichè all'outlet, vivere senza ammazzare dovrebbe essere scontato, coerentemente ovvio. Dovrebbe, e invece no. Che gli Animali siano materia fuori corso, che la loro liberazione non sia compresa nel palinsesto rivoluzionario, che possiamo continuare a riprodurli e scannarli per futili motivi, è quanto di più incastrato e inestraibile esista nella miniera delle convinzioni di comodo. Una cronica stipsi morale impedisce l'espulsione di questa tossica convinzione anche alle avanguardie più coscienti e indignate.

Il concetto globalizzato secondo cui gli Animali sono fatti apposta per stare sotto, assomiglia purtroppo moltissimo a quello dei capitalisti convinti che sfruttare gli Umani dominati sia del tutto normale. Considerarli schiavi è un postulato, indimostrabile ma onnipresente, anche e proprio nelle teste degli ultimi della gerarchia umana, quelli che prendono calci da tutti. Circolando tra i manifestanti, No Tav e non solo, assai sovente accade di vedere che proprio lì, dove si urla continuamente "vergogna, vergogna!" e "assassini, assassini!" ai guardiani in divisa e ai loro mandanti, i contestatori masticano salami, esattamente come gli antisommossa.
E capita, partecipando alle assemblee pre e post-sgomberi vari, di dover digerire eminenti del movimento anarchico che plaudono a chi dona, a sostegno della causa, cesti di salami d'Asino. Succede quindi di obiettare "ma guarda, proprio loro" quelli del "contro tutte le oppressioni"! Non sarebbe più onesto allungare lo slogan e scrivere "contro tutte le oppressioni, fuorchè per la più mostruosa"?
Non c'è bisogno di pareri, in questo caso basta la fotografia. Certo bisogna voler guardare ma, misurando oggettivamente la sofferenza umana e quella animale, anche solo a occhio, ci si accorge che, tra i due argomenti, il salto dimensionale è dal millimetro al metro, dal grammo al chilo.
La lotta sociale è una macchina dal basso rendimento che, in cambio di piccoli risultati, richiedere al manifestante grande dispendio e impegno. Diventa necessariamente un secondo lavoro, tempo libero dedicato alla difesa personale. E' necessario viaggiare, spendere soldi, esporsi, magari respirare con i filtri antigas, rischiare un pestaggio o un lacrimogeno in faccia, accettare di essere ripresi, identificati e intimiditi. E si tratta di proteggere il "territorio", salvaguardare il posto di lavoro, la qualità della vita, non di vita o di morte. L'articolo 18, con tutto il rispetto, sta al mattatoio come la sberla sta alla ghigliottina. Tuttavia, di "reintegro" ed "esodati" ne parlano tutti, mentre del passaggio chiave Maiale-prosciutto, in cui la morte non è un incidente ma la regola contrattuale, praticamente nessuno.

venerdì 20 aprile 2012

Appello Ippoasi e Liberazione

Oggi voglio solo dare un paio di notizie che trovo siano importanti e così le diffondo.

La prima riguarda l'Ippoasi, la "Fattoria della pace", della quale ho sempre pubblicizzato le adozioni a distanza con un piccolo banner sulla destra. Non ho mai raccontato sul blog di quella volta che andai a visitare l'Ippoasi con tutti gli animali ospiti. Beh è realmente un'esperienza diversa. Lì gli animali hanno tutti pari diritti, e ovviamente tra gli animali rientriamo noi uomini. I cavalli, le mucche, i maiali, le galline, le capre, gli asini sembra lo abbiano capito e tutto è diverso. Lì nessun animale viene avvicinato grazie a del cibo offerto o forzato a fare niente, sono liberi e ogni contatto con loro avviene perchè gli va.
Non voglio dilungarmi su questo, ma due cose mi sono rimaste molto impresse, una è la mucca Luna che mi ha leccata tutto il tempo con la sua linguona ruvida, facendoci un po' di coccole a vicenda e l'altro è un cavallo noto per esser molto diffidente che non mi ha degnata di uno sguardo per gran parte del pomeriggio e poi è venuto a darmi delle "spallate" affettuose (che lì per lì sono quasi caduta per terra, al massimo sono abituata alle spallate di mio fratello!). Mi ha ricordato il gesto di affetto di mio babbo.
Insomma, l'Ippoasi è realmente un paradiso in questo inferno di mondo e adesso è in difficoltà, per cui riporto il loro appello.

La Fattoria della Pace Ippoasi (www.ippoasi.org) è un rifugio per animali domestici, detti da reddito, tutti strappati dallo sfruttamento zootecnico e dalla morte in macello. Si trova a Marina di Pisa ed ospita 9 cavalli, 2 asini, 2 mucche, 2 maiali, 11 capre, 5 pecore, 2 galli, 25 galline, 2 conigli, 1 anatra e 5 cani.
L'omonima associazione di volontariato, che in questi giorni si sta trasformando in Onlus, nata nel 2010, li accudisce giornalmente, somministrando loro il cubo e pulendo i grandi spazi dove finalmente vivono liberi, oltreché guidare le visite al rifugio, organizzare eventi di autofinanziamento e diffondere la cultura non violenta, antispecista e vegan.
In questo momento sta attraversando una delle fasi più cruciali che si siano mai verificate, essendo sopraggiunto lo sfratto, esecutivo in pochi mesi, e dovendo quindi liberare il terreno dove gli animali ospiti avevano finalmente un angolo di serenità. Tutti i componenti dell'associazione stanno lavorando alacremente per poter dare un nuovo spazio all'Ippoasi, ma in vista di questo sforzo eccezionale, anche e soprattutto economico, di dover ricostruire un nuovo rifugio e di dover quindi affrontare spese straordinarie, è di fondamentale importanza che le spese ordinarie, del mantenimento in cibo dei nostri amici, siano il più possibile coperte dalle adozioni a distanza (ricordiamo che questi animali sono tutti a carico dell'associazione, non essendo previsto nessun impegno pubblico per la tutela e il salvataggio degli animali da reddito).
In questo modo, ogni animale ospite, avrà dei sostenitori che gli assicureranno un futuro più sereno e meno incerto in un momento tanto turbolento.
Ci troviamo quindi a lanciare questa campagna di adozioni a distanza, per guardare alla vita degli animali dell'Ippoasi con meno ansia e per non sentirci soli in questo sforzo di donare loro una esistenza degna di essere vissuta. Ogni contributo su cui loro potranno contare è di fondamentale importanza. Tutte le informazioni su come adottare un animale a distanza si trovano sul nostro sito, oppure scrivendo alla nuova e-mail dedicata adozioni@ippoasi.org
Grazie!
Associazione di volontariato - Fattoria della Pace IPPOASI
Via Scoglio della Meloria, 55 - 56128 Marina di Pisa (PI) C.F.: 93069920507
Tel. 0039 0509335360 - 3332279002 - 3387980277 www.ippoasi.org
In questo post avrei voluto pubblicizzare ulteriormente anche l'evento che hanno organizzato all'Ippoasi per il prossimo 25 Aprile, il pranzo "Liberazione animale", ma ho appena avuto notizia che hanno già raggiunto il massimo di persone che potevano ospitare, quindi non prendono più prenotazioni. Anche io sono rimasta fuori e non mi tocca il pranzo in mezzo a cavalli e mucche :(
Vorrei però comunque spendere due paroline su questa iniziativa.

Organizzare un pranzo per il giorno della Liberazione, il 25 Aprile, e chiamarlo Liberazione animale, la trovo un'idea bellissima e anche un po' coraggiosa.
Io negli ultimi due anni ho festeggiato il 25 Aprile andando al pranzo organizzato da ANPI, perchè la Resistenza è un valore preziosissimo da non dimenticare, e secondo me dovrebbe essere la base di ogni pensiero politico italiano. Contro il fascismo, le discriminazioni e le dittature.
Ebbene però, è il momento che tutti si rendano conto che festeggiare tutto questo con in tavola un antipasto con salumi e formaggi è fascismo. E' specismo e quasi nessuno ne vuole prendere realmente coscienza.
Anche se non ci sarò di persona al magnifico pranzo all'Ippoasi, festeggerò anche io con voi, mangiando e/o cantando qualche canzone partigiana, la festa della Liberazione contro ogni discriminazione, razzismo, fascismo, specismo e guerra.