Sono insofferente.
E' troppo dura tornare alla vita quotidiana dopo aver vissuto un fine settimana nel mondo che vorrei.
E non ridete, parlo sul serio.
Sono stata due giorni al Veganville dove TUTTO è ovviamente vegan, dove conosci e parli con altre persone che la pensano come te, dove gli antispecisti fanno da padroni e i vegetariani e onnivori ammettono di non essere vegani con una certa vergogna.
E' troppo dura tornare dai tuoi familiari che non partecipano mai a questi eventi che tenti di fargli capire essere importanti per te, perchè "ma perchè devo venire ad Arezzo a mangiare la pizza vegana?".
E sentirti dire:
"Stasera mangio poco che sono ancora pieno del pranzo a base di pesce"
"Io non torno a cena che ho ancora da fare, se però volete venire qui, fanno degli ottimi panini alla salsiccia"
"Si mangerà quel che c'è nel frigo" e ritrovi la tavola piena di salame, prosciutto e mortadella.
Ed essere di nuovo l'unica che si scandalizza. Di nuovo sola nella mia veganità quotidiana.
Che ad essere da soli ti viene da pensare che alla fine la diversa sei te, che il resto è la normalità. Cazzo no!
Non ho più tanta voglia di fare discorsi per le masse per spiegare il perchè di ogni alimento che ho smesso di mangiare vestire o usare, perchè il latte, perchè le uova, perchè la seta, perchè il miele. Sto diventando sempre meno tollerante e non so se è un bene o un male.
Fa bene allo spirito ogni tanto avere conversazioni non-speciste, anche se banali, tipo dove trovi quel tipo di pasta o di biscotti, se mi piace o meno quel tipo di formaggio, discutere di quell'associazione, di adozioni, di manifestazioni contro la caccia.
Insomma si capisce che Veganville mi è piaciuto un monte?
1 commento:
si intende
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