mercoledì 30 novembre 2011

Followed you around the room



If I had the time 
I'd stop the world and make you mine 
And everyday would stay the same with you 
[...]
Let me fly you to the moon 
My eyes have always 
Followed you around the room 
Cos' you're the only 
God that I will ever need





[Noel Gallagher - If I Had  a Gun]
Chiudete un occhio per il mio debole per i fratelli Gallagher. 
Questa canzone è diventata un'ossessione, ascolto solo questa da giorni a ripetizione, ma il testo mi tocca personalmente.

domenica 27 novembre 2011

Pasta alla contadina

Cosa abbia di contadina questa pasta non lo capisco, ma qua lo chiamiamo così.
Condimento per la pasta semplicissimo, per quando non si hanno idee.


Ingredienti:
360g di pasta
un rametto di rosmarino
2 spicchi d'aglio
olio evo
una confezione di panna vegetale
passata di pomodoro
sale e pepe

Procedimento:
Fare un soffritto con abbondante olio, rosmarino e aglio, serve per far insaporire l'olio. Quando l'olio è caldo togliere il rametto di rosmarino e l'aglio, far raffreddare un po' fuori dal fuoco l'olio, quindi aggiungere tutta la panna da cucina vegetale della confezione. Mescolare bene rimettendo il pentolino sul fuoco basso, ora si aggiunge della polpa di pomodoro, ne basta poca, giusto per dare il colore rosato e un po' di sapore. La quantità è relativa ai propri gusti. Salare. Quando comincia a sobbollire è pronta, si spolvera di pepe, si mescola un po' e la usiamo come condimento per la pasta.


Consiglio di usare la pasta corta, qualsiasi tipo, nonostante nella foto ci siano delle tagliatelle (vegan, della DelVerde), che infatti si sono risultate poco compatibili, il condimento è un po' pesante e le paste lunghe tendono ad "appiccicarsi" tra di loro.

giovedì 24 novembre 2011

Veghella

Immancabile.
La ricetta che uso e che non ho mai cambiato perchè mi ci trovo bene è questa. L'ho un po' modificata per mie esigenze di gusto e di praticità (certi passaggi mi stava fatica farli).
A me viene granulosa perchè non ho un mixer adatto a tritare finemente le nocciole, serve qualcosa di più potente o con lame più fitte e taglienti. Ma i "bricioli" di nocciola non mi dispiacciono, quindi per me non è un problema.


Ingredienti:
150g di nocciole
140g circa di cioccolato fondente
130g di zucchero
120ml di latte di soia
2 cucchiai di olio evo

Procedimento
Se vi danno fastidio le buccette delle nocciole, dovete tostarle e toglierle o comprarle già sbucciate, altrimenti fate come me e le lasciate. Si tritano le nocciole con lo zucchero, a lungo, deve venire più sminuzzato possibile e quasi una pasta, abbiate fiducia e vedrete che a forza di tritare il composto si compatterà un po'.
Intanto si fa sciogliere il cioccolato fondente a bagno maria, quindi quando è tutto sciolto si uniscono tutti gli altri ingredienti nel pentolino del cioccolato, mescolare bene e lasciare sul cuoco basso per 4-5 minuti.
A questo punto la veghella è pronta, si versa in un barattolo abbastanza capiente e si lascia raffreddare.
Spalmatela in ogni dove e gustatevela :D Da conservare in frigorifero!

martedì 22 novembre 2011

Finocchi ripieni con crema di ceci

Ho trovato la ricetta in uno di quei libretti monotematici sfigati di cucina che ha collezionato mia nonna. Ci ho trovato un paio di ricette vegan 100% e altre facilmente veganizzabili, non avrei mai pensato.
Ricetta facile, un po' lunga la preparazione, ma un buon modo per mangiare in modo diverso i finocchi (ora in casa mia ne mangiamo una quantità industriale che così posso dare gli scarti della pulitura alle coniglie che ne mangerebbero quintali!)


Ingredienti:
4 finocchi
200g di ceci cotti
1 spicchio d'aglio
olio evo
succo di limone
sale e pepe

Procedimento:
Si puliscono i finocchi ma si tagliano solo in due e non in quattro come si fa di solito. Si lessano in acqua leggermente salata. Intanto si fa la crema di ceci, che si tratta di hummus senza prezzemolo. Nella ricetta usano i ceci secchi, ammollati per 10 ore, cotti con rosmarino e timo. Io avevo dei ceci cotti avanzati e ho usato quelli. Ovviamente coi ceci secchi la crema sarà più saporita, ma se si usano i ceci in barattolo non morirà nessuno.
Si passano i ceci nel mixer insieme allo spicchio d'aglio, l'olio a filo, il succo di limone, sale e pepe. Si aggiungono gli ingredienti a seconda del gusto che vogliamo raggiungere, a me ad esempio piace con tanto succo di limone.
Quando i finocchi saranno pronti, si scolano e lasciano raffreddare un po', poi con un cucchiaio o un coltello si svuotano un po' nel centro, dove poi andrà messa la crema di ceci. Le parti di finocchio tolte si frullano anch'esse nella crema di ceci, che a questo punto è pronta.
Si sistemano 1-2 cucchiai di crema nell'incavo dei finocchi. Si sistemano in una teglia da forno, un filo d'olio e pan grattato. Far cuocere a 180° per 20 minuti, in questo modo saranno leggermente cotti, se si vogliono ben gratinati abbondare col pan grattato e cuocere per almeno 35 minuti.

lunedì 21 novembre 2011

4. Charlie Nicholson

"Uscimmo insieme per due anni, e per tutto il tempo io mi sentii come se fossi in piedi su un costone pericolosamente stretto. Non potevo mai mettermi comodo, se capisci cosa voglio dire; non c'era posto per stendersi e rilassarsi. Mi scoraggiava la banalità del mio guardaroba. Dubitavo delle mie capacità amatorie. Non riuscivo a capire cosa ci trovasse in quel tizio della pittura arancione, anche se me lo aveva spiegato mille volte. Mi preoccupavo perchè ero convinto che non sarei mai stato capace di dirle niente di interessante o di divertente su un qualsiasi argomento. Temevo gli altri uomini che frequentavano il suo corso di design, e mi convinsi che mi avrebbe lasciato per mettersi con uno di loro. Mi lasciò per mettersi con uno di loro."

[Nick Hornby - Alta Fedeltà]

Questa è la fine che farò, porca p****na.
E io non voglio, non voglio, non voglio.

E' così vero che mi tranquillizza sapere di non essere l'unica.

Torta zebrata

Questa torta è davvero una figata. Ho usato la ricetta di Cesca*QB, questa. Tra l'altro è un blog davvero bello, spulciatelo perchè merita! Come al solito gustatevi soprattutto le foto (stupende) della ricetta originale perchè le mie come sapete fanno pena, nonostante mi impegni.
Insomma dai, è una torta zebrata! E pure buonissima!!
Da fare assolutamente, il procedimento sembra complicato, ma non lo è nella pratica.


Ingredienti:
90g di gel di semi di lino come sostituto delle uova (200ml di acqua e 30g di semi lino: a me ne sono venuti solo 50g e ho usato solo quelli, la torta è venuta bene lo stesso)
200g di zucchero di canna
300g di farina 00
250ml di latte di soia
200ml di olio evo
1 bustina di vanillina
1 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale
3 cucchiai di cacao amaro

Procedimento:
Innanzitutto bisogna preparare il gel di semi di lino. Si scaldano 200ml di acqua con 30g di semi di lino (si trovano davvero facilmente ormai, sono una manna dal cielo, e il gel preparato in questo modo si può usare come gel per capelli, funziona alla grande) in un pentolino, mescolare bene per tutto il tempo, quando arrivano a bollore mettere il fuoco al minimo per ancora 5-6 minuti. Quindi filtrare con un setaccio a maglia fitta. E' un lavoraccio, la parte che odio di più, perchè questo gel è davvero inseparabile dai suoi amati semini, bisogna star lì a mescolare col cucchiaio i semini, a schiacciarli verso il setaccio e avere un po' di pazienza. Poi il gel saprà ripagare i vostri sforzi.
Il gel fa un po' schifo, sembra proprio MOCCICO del naso, ahah, è davvero esilarante il gel di semi di lino. Però ripeto non fate lo sbaglio di avere preconcetti e fidatevi.

Quindi, si prende una ciotola grande e si pesa, servirà dopo per fare la tara e dividere in due l'impasto. Segnatevi il peso!
Con la frusta elettrica mescolare bene il gel di semi di lino con lo zucchero, si deve sciogliere lo zucchero. Mentre si continua a frullare si aggiungono a filo il latte e l'olio.
In un'altra ciotola si setaccia la farina, il lievito e la vanillina, e poi si aggiungono a pioggia nella ciotola degli ingredienti liquidi. Si aggiunge un pizzico di sale. Mescolare bene, io qui ho usato un mestolo, ma poi per togliere i grumi le fruste elettriche sono ottime. Deve venire un impasto liscio, omogeneo, piuttosto denso, ma fluido, non una pasta che si può modellare.
Ora l'impasto va diviso a metà, quindi si pesa la ciotola con l'impasto, si toglie la tara pesata all'inizio e si divide per due. La cifra che verrà fuori è quella che va tolta e messa nella seconda ciotola. Così si avranno due impasti uguali in ciotole diverse. In una delle due si aggiungono i 3 cucchiai di cacao, attenti a non fare grumi e siccome la consistenza di addenserà leggermente, bisogna aggiungere un goccio di latte. I due impasti devono avere la stessa consistenza, questo è il punto cruciale.

Scegliete la tortiera, oliatela/immargarinatela e infarinatela. Come dice bene Cesca*QB, se usate una tortiera in silicone, posatela subito su una teglia da forno, perchè poi non potete rischiare di muovere tutto l'impasto per metterla in forno.
Versate due cucchiai dell'impasto bianco sul centro della tortiera, poi 2 cucchiai di quello al cacao, sempre al centro, sopra quello bianco. Continuate così alternando i due impasti, si formeranno dei cerchi concentrici o quasi, che allargandosi copriranno tutta la superficie della tortiera, fino alla fine degli impasti.
Infornare per 40 minuti a 180°C. A me è gonfiata troppo e si è crepata, ma io e i miei familiari la mangiamo lo stesso :P
Fate la prova stecchino e buon appetito!

domenica 20 novembre 2011

Crema di zucca

Anche questa una ricetta di stagione, una bella minestra/zuppa calda che con questo freddo ci sta proprio bene. La riuscita di questa ricetta dipende essenzialmente dalla qualità della zucca essendo praticamente l'unico ingrediente a dare il sapore. Se la zucca non è molto buona si può aggiungere più patate.


Ingredienti:
1 zucca
1 patata
1 cipolla
brodo vegetale
olio evo
rosmarino
pane vecchio
sale e pepe

Procedimento:
Si fa un soffritto in una pentola dai bordi alti con olio, cipolla, degli aghi di rosmarino, la polpa di zucca tagliata a dadini e la patata cruda anche questa tagliata a dadini. Si lasciano sul fuoco alto finchè la zucca e la patata saranno morbide, la zucca ci metterà molto meno, ma se comincerà a sfilacciarsi non c'è da preoccuparsi, tanto dopo bisognerà passare tutto. Per evitare che si bruci il fondo si aggiunge del brodo vegetale caldo, non abbondate troppo però, altrimenti poi la crema potrebbe venirvi troppo liquida.
Quando anche la patata sarà abbastanza morbida, si trita tutto o col passaverdura o con un minipimer, aiutandosi con il brodo per trovare la consistenza preferita, a me ad esempio piace non troppo liquida. Si sala e pepa e si lascia cuocere per qualche minuto.
Intanto si taglia delle fette di pane vecchio, che si tagliano a loro volta in dadi o pezzetti grossolani, si passano in padella con un po' di olio, quando dorati sono pronti.
Servire la crema di zucca calda accompagnata con il pane fritto.

Lei è morta


"Morire è solo un modo 
particolarmente esatto 
di invecchiare."


[Mr Gwin - Alessandro Baricco]

sabato 19 novembre 2011

Risotto zucca e porri

Ricetta di stagione e buona buona.
I porri sono una goduria, una grande scoperta per me neo-vegan che mangiava la metà della verdure di adesso.


Ingredienti:
riso (una manciata per persona)
1 zucca
2 porri
brodo vegetale
sale pepe

Procedimento:
Pulire la zucca e tagliare la polpa a dadini. Fare un soffritto in una pentola dai bordi alti con olio, porri tagliati fini e i dadi di zucca. Far appassire i porri e ammorbidire la zucca, se necessario aggiungere un po' di brodo vegetale, ma poco.
Aggiungere il riso nella pentola e lo tosto per pochi minuti, dopo di che si aggiusta di brodo in modo da cuocere il riso, mescolare bene per non fare attaccare al fondo, salare e pepare a piacere.

mercoledì 16 novembre 2011

Zuppa di cavolo nero con farro

Un bel piatto unico questo, con fagioli, farro e cavolo nero, c'è davvero tutto, proteine, carboidrati e verdure.

Dovete sapere che il cavolo nero è la mia verdura preferita, in assoluto. Roba più buona non c'è. Quindi se non ne avete mai sentito parlare o non lo avete mai assaggiato, beh, cercatelo e mangiatelo.
Io sono fortunata che mangio quello dell'orto, ma non è mai abbastanza per i miei gusti, così ogni anno dico a mio babbo di metterne di più, finchè ormai l'orto in questo periodo è PIENO di cavolo nero! XD
Da mangiare dopo la prima gelata, che diventa più tenero e buono. D'inverno si mangiano le foglione, con cui si fanno le zuppe, la minestra di pane, il pesto e in primavera si usano i ributti per mangiarli in insalata, mamma mia che buoni.


Ingredienti: (dose abbondante per 4 persone)
Cavolo nero, 5-6 foglie
2 spicchi d'aglio
350gr di fagioli
300gr di farro
fette di pane arrostito
olio evo
sale e pepe

Procedimento:
Si mettono a mollo i fagioli almeno 10 ore e poi si cuociono, noi abbiamo usato i fagioli scritti della zona di Lucca.
Si puliscono le foglie di cavolo nero, si tagliano a strisce e si mettono ad appassire in un soffritto con l'aglio e l'olio. Meglio fare il soffritto in una pentola dai bordi alti.
Quindi si versano i fagioli con l'acqua di cottura, si aggiusta di sapore con sale e pepe, si lascia cuocere per almeno mezzora, meglio se di più e a fine cottura si aggiunge il farro.
Il farro tenderà ad assorbire tutta l'acqua di cottura, per cui come a noi verrà una zuppa bella densa, se la preferite liquida o si prepara del brodo vegetale per aggiungere o si omette il farro.
Si serve ben calda, sopra una fetta di pane arrostito.

Dopo un bel piatto di questa zuppa, vi sfido a mangiare altro!

lunedì 14 novembre 2011

Nonno Duilio

Ieri sera si è addormentato e non si è più svegliato.
Nel suo letto, come avrebbe voluto.
Come desiderava da tanto. Un uomo umile che non aveva più voglia di arrancare in questo mondo, e che il tempo però non pareva dargli retta.
Viveva aspettando, davvero come se tutto fosse per l'ultima volta, sperandolo.
E' sempre rimasto così lucido, forse esserlo fino alla fine dev'essere doloroso, riuscire a ricordarti tutto, non poter perderti per qualche momento nella nebbia, ma ricordarti sempre da quanti giorni sei rimasto senza una moglie.
Sono grata di poterlo ricordare così però, che egoismo.
E' il mio esempio della costanza e della risolutezza, senza tanti fronzoli, puro, trasparente. Un contadino di quei tempi, quelli veri, che conoscono il loro territorio e che amano la terra. Il giardino e l'orto che ho dietro casa l'ha fatti lui, i terrazzamenti, pietra per pietra, le recinzioni, gli scalini, giorno per giorno li ha costruiti e mantenuti.
Era davvero piacevole vederlo lavorare, mettere da parte i semi per il prossimo anno, fare la resta degli agli e cipolle, vangare tutto l'orto da solo ed era un gioco mettersi tutti insieme a sgranare i piselli.

Quando mi vedeva mi diceva "Oh c'è la Morina" e mi piaceva tanto.

Il mio rispetto per la natura e i frutti della terra li devo gran parte a lui.

domenica 13 novembre 2011

Ballotte

La castagne sono buone in tutti i modi, un frutto che meriterebbe il nobel per la versatilità.

Le ballotte, non so se si chiamano così anche nel resto dell'Italia, sono semplicemente le castagne intere bollite, da mangiare sbucciate, quando sono ancora caldine.


Ingredienti:
castagne intere
acqua
sale
rametti/semi di finocchio

Procedimento:
Bollire le castagne nell'acqua leggermente salata, insieme a dei rametti o semi di finocchio selvatico. I tempi sono molto lunghi, vanno lasciate bollire almeno 2ore, meglio 3. Se avanzano si possono lasciare ammollo nell'acqua di cottura in frigo.


PS: stavolta vi ho proprio risparmiato la mia foto, che non c'è stato verso di riuscire a fare qualcosa di decente! Sigh!

venerdì 11 novembre 2011

Paris

Ebbene sì sono da poco tornata da Parigi! Fuga culturale necessaria per colmare l'indicibile mancanza di non aver mai visitato il Louvre.
Una manciata di giorni per consumare le scarpe percorrendo kilometri tra gallerie, musei e scalini. Specifico scalini perchè quel disgraziato del mio ragazzo non ha voluto prendere l'ascensore per salire sulla torre Eiffel e mi ha dato un ultimatum o le scale o niente torre. E così ci siamo fatti 670 scalini all'andata e 670 al ritorno...
La città è bella ma i musei sono meravigliosi, sono contenta di aver fatto questa mangiata di arte, di aver trascorso dei giorni di vacanza, con il costringi-scale del mio ragazzo.

Ma ora passiamo alla parte interessante/utile. Dove mangia un vegan a Parigi??
Come consiglio basilare quando dovete andare in qualche città straniera è sempre bene cercare prima dei posti vegan-friendly, i siti che consiglio sono: 


Io avevo fatto una cernita abbastanza ampia di posti, in base alle mie/nostre esigenze, che sostanzialmente erano che costassero poco e non fossero lontani dal centro. Ne ho provati pochi purtroppo perchè sono stata abbastanza sfigata, uno l'ho trovato chiuso/morto, un altro ho beccato giustamente il giorno di chiusura:(
Comunque non è così difficile sopravvivere a Parigi. Innanzitutto una buonissima notizia, si può fare colazione con i croissant! Come gentilmente segnalatomi da una guida i croissant tradizionali venivano fatti con la margarina invece del burro, l'acqua e senza uova , per cui vegan! Difatti ogni tanto si trovano delle boulangerie (panetterie/pasticcerie) che hanno più tipi di croissant, quelli Beurre (col burro) e quelli Ordinaire (tradizionali). Individuata una boulangerie vicino al mio albergo, ho chiesto se effettivamente c'erano uova e burro ed erano vegan, va da sé che ho fatto scorpacciate di croissant!
Quindi la colazione è andata e non mi pare per niente poco, considerate le infime probabilità di trovare una colazione vegan nei bar italiani...

Maoz Vegetarian


A pranzo noi avevamo necessità di un pasto veloce, non impegnativo, non da sedersi in qualche ristorante, un panino o cose così. Il Maoz Vegetarian si è rivelato perfetto in questo senso. Questo il sito. E' una catena di fast food vegetariana con l'ingrediente principale il falafel. Le verdure e le salse da mettere nel panino sono selfservice, per cui non bisogna star attenti a quel che ci mettono. E sono buonissimi!
Il costo è alto, per un panino grande si spende sui 5-6 euro, la scelta alla fine è poca, ci sono 2-3 tipi di panino, ad esempio quello con verdura e falafel e basta, quello con l'hummus, quello con anche le melanzane. Fanno anche patatine fritte. Sono comunque dei locali in pieno centro, i prezzi sono adeguati con il resto della zona. Una cosa, non ci sono posti a sedere, mai, perlomeno nei due maoz di Parigi, tocca mangiare per la strada in modo precario.
Consigliato vivamente.

Si trovano poi ovunque panini fatti con le baguette in tutti i modi, che sinceramente ispirano anche parecchio. Ma occhio perchè sono piccole trappole, una volta ho chiesto ad un tipo di farmene uno vegetariano senza formaggi vari, ma è stato un fail, infatti la maionese c'era lo stesso. In un altro posto invece sono stata più esplicita ed è andata bene.
La città è PIENA di locali di cucina straniera; cinesi, turchi, pakistani, greci, giapponesi ecc ecc... Dove spesso si riesce a mangiare vegan senza tanti problemi. L'unico problema è la lingua se come noi due che non sapevamo un'acca di francese. A cena ho quasi sempre mangiato in posti come questi, specialmente cinesi o pakistani/indiani, una comoda vaschetta da mangiare in camera. Riso con verdure varie o spaghetti di soia. Dal pakistano diventato subito di fiducia avevano dei fagioli e delle lenticchie davvero formidabili!


Loving Hut
Questo è l'unico posto vegan che sono riuscita a provare degnamente. Siamo andati a cena in questo locale davvero carino, è intimo, accogliente e il cameriere di una gentilezza incredibile. Tutto vegan, il menu è abbastanza vario, ma con piatti ricercati, etnici, non francesi insomma. Appena ti siedi ti portano una bottiglia di acqua del rubinetto che non fanno pagare, i prezzi sono medio-alti, ma non facendo pagare il coperto e l'acqua non viene una spesa eccessiva. Noi abbiamo preso 2 antipasti, 2 piatti principali e 2 dolci, spendendo 22 euro a testa. C'è un piccolo banco dove vendono prodotti vegan come salsicce, formaggi, snack e anche vitamina B12!
Quello che abbiamo mangiato era tutto buono, non spettacolare, ma si esce dal ristorante sicuramente molto soddisfatti, i dolci sono molto buoni, probabilmente vale la pena anche assaggiare qualche bevanda.



Questi i posti che mi ero segnata per la sopravvivenza vegana:
Grand appetit Vegan
Green garden Vegan Un po' fuori città
- Saveurs veget halles
- Soya
- Tien Hiang
- Oh bio! - CHIUSO
- Au grain de folie
- Veggie
- Voy alimento Un negozio che fa anche da ristorante
- Le vegetarien

giovedì 10 novembre 2011

Sono una mamma-coniglia

Sono magnifiche :D

Vorrei stare tutto il giorno a guardarle, stare con loro.
Sono piaciute subito a tutta la famiglia, ormai è già coniglio-mania :P
I loro nomi ufficiali allora sono Rucola (la signorina a destra) e Lenticchia (la signorina a sinistra)