venerdì 18 ottobre 2013

Risotto libera rapa!

Il blog è rimasto fermo per qualche settimana, senza nessuna motivazione a dire il vero. Anzi credo proprio che da qui in avanti aggiornerò molto più raramente delle due volte a settimana.
Oggi rompo il silenzio perchè volevo partecipare a Salutiamoci. Ci tengo davvero tanto a questa iniziativa, voglio contribuirvi prima di tutto per far sì che continui e nel mio piccolo fargli un po' di pubblicità, infine perchè ovviamente partecipare significa farsi solo del bene.

Per cui ecco la ricetta molto autunnale, ma molto colorata: riso con la barbabietola o rapa rossa. Quest'ultima è probabilmente uno dei pochissimi esempi di verdura che non mi piace per niente. E' così dolce che in insalata o condita proprio non la sopporto. Sto provando a riscattarla, così ho pensato di unire l'utile al dilettevole e ho provato a condirci il riso integrale, che molto generosamente rende tutto più buono.
E infatti in questo modo è piaciuta pure a me, per cui la ricetta l'ho chiamata "Risotto libera rapa" :P
Ora la sto testando nei dolci... avete consigli da darmi?


Ingredienti per 4 persone:
300g di riso integrale
500g di barbabietola lessata
1 cipolla rossa
brodo vegetale
olio evo
zenzero (facoltativo)
sale e pepe

Procedimento:
Lavare il riso finchè l'acqua non sarà limpida. 
In una pentola dai bordi alti, fare un soffritto di cipolla con un filo d'olio.
Quando la cipolla è appassita, mettere il riso nella pentola e girarlo velocemente per tostarlo.
Aggiungere il brodo vegetale caldo fino a coprilo e lasciar sobbollire. Mescolare ogni tanto per evitare che si attacchi al fondo. Continuare ad aggiungere brodo ogni volta che verrà assorbito tutto, finchè il riso non sarà cotto (ci vorranno almeno 35-40 minuti).
Intanto prepariamo le barbabietole: tagliarle a pezzettoni e tritarle il più possibile in un mixer. Aggiungere un po' di brodo vegetale se necessario per raggiungere la consistenza di crema. Salare a piacere, io ho messo anche un po' di zenzero.
Ora che il riso è cotto aggiungo la crema di barbabietola nella pentola e la distribuisco bene mescolando. Lascio sul fuoco medio/basso per un altro paio di minuti, se necessario aggiungo un po' di brodo.
Aggiustare di sale nel caso manchi, pepare e servire caldo.


Questo mese Salutiamoci è ospitato da Satsuki en cuisine, andate a guardare quante belle ricette ci sono con il riso integrale!

venerdì 27 settembre 2013

Torta nocciolina per Salutiamoci

Mi rendo sempre più conto, approfondendo l'argomento e prestando sempre più attenzione a quello che mangio, come il mio rapporto con lo zucchero sia realmente una dipendenza. Mi turba non poco. 
Sono una vera amante dello zucchero, e del sapore dolce. Sono famosa per non sopportare il minimo di asprezza nella frutta e spesso davanti a una macedonia mi si domanda: "E' troppo poco dolce per te?". Io e lo zucchero abbiamo un rapporto davvero malsano e ho voglia di migliorare la situazione.
Non mi è facile però, trovo davvero difficile nella pratica quotidiana evitarlo completamente. A partire dalle marmellate casalinghe che ho in casa e che sono piene di zucchero, mica le posso buttare :( Devo capire come farle da qui in avanti e spero che Salutiamoci potrà aiutarmi in questo! Qualcuno ha qualche consiglio? Libri? 
Il malto generalmente non mi aiuta, trovo che non dolcifichi minimamente, a volte mi sembra proprio di averlo sprecato perchè nel risultato finale è come se non lo avessi usato. Forse è sempre il mio palato assuefatto che mi trae in inganno. Probabilmente devo solo provarci, avere pazienza e fiducia nel fatto che è tutta salute guadagnata.
Sono quindi molto contenta che ogni mese la comunità di Salutiamoci mi aiuta in questo senso, visto che lo zucchero è giustamente un ingrediente bandito. Ringrazio davvero di cuore le ideatrici: Lo, Cobrizo, Brii, Ravanello e Stella.
Se siete ignari dei problemi dello zucchero, questa lettura vi sarà utile, come lo è stata a me. 

Ed è proprio grazie a Salutiamoci che mi sono impegnata nel fare un dolce senza zucchero questo mese. Ed è venuta un portento. Ve lo garantisco. 
Quella che vi presento è una mia rivisitazione in chiave Salutiamoci, della ricetta della torta nocciolina trovata sul fumetto Mamma Vega, di Andrea Malgeri. Non è stato così difficile adattarla, ho sostituito lo zucchero con della frutta essiccata e il latte di soia con del succo di mela per esser sicuri che il risultato fosse abbastanza dolce anche per i palati zucchero-dipendenti come il mio. 
Provatela e fatemi sapere che ne pensate!


Ingredienti:
150g di nocciole
100g di farina integrale
100g di uvetta
130g di succo di mela
15g di tahin
10g di olio evo
1 cucchiaino di bicarbonato
1 pizzico di sale

Procedimento:
Ammollare l'uvetta in un po' di acqua tiepida almeno 15 minuti.
Tritare le nocciole senza troppo impegno, non importa che diventino una farina, se qualche pezzo rimane intero, c'è più da sgranocchiare. 
Sciogliere per quanto possibile il tahin nel succo di mela.
Mescolarle con la farina, l'uvetta, il sale e il bicarbonato. Amalgamare ora anche l'olio e il succo di mela con il tahin. L'impasto risulterà molto appiccicoso e morbido.
Foderare una teglia da 18 cm di diametro con della carta forno, altrimenti oliarla e infarinarla bene, versarci l'impasto e livellarlo aiutandosi con le mani umide.
Cuocere in forno caldo a 180°C per 30-35 minuti circa.
Mangiarla solo quando completamente fredda.



Con questa ricetta partecipo alla raccolta di questo mese di Salutiamoci, ospitato da Sabrina di Les Madeleines di Proust


lunedì 23 settembre 2013

Scarpe da ginnastica Merrell

Oggi niente ricetta, ma una recensione del mio ultimo acquisto calzaturiero.
E' un po' di tempo che provo a praticare la corsa e soprattutto nel farla diventare il mio secondo sport abituale. Non ci sono ancora riuscita, per vari motivi, ma questo poco di importa, diciamo solo che minimo 2-3 volte al mese mi cimento.

Finora avevo utilizzato delle vecchie scarpe da ginnastica trovate in casa, ma con cui mi trovavo piuttosto male, dovevo utilizzare tassativamente calzini belli spessi che se no i miei piedi si riempivano di vesciche anche dopo soli 20 minuti di corsetta. Avevo quindi voglia di comprarmi delle scarpe di qualità adatte allo scopo, ovviamente vegan. 
Tramite StilEtico.com vengo a conoscenza del marchio Merrell, che ha una linea di scarpe vegan. Era giusto giusto anche il periodo dei saldi per cui le scarpe sul sito costavano abbastanza poco. Non avevo però il coraggio di acquistarle online, stavolta era molto importante provarmele, altrimenti vesciche assicurate. Ma i negozi in Italia sono solo nelle più grandi città, per cui mi ero messa l'anima in pace.

Poi sono capitata a Milano, per uno dei miei giri estivi, e mentre girellavo per la città, mi sono, giuro, casualmente imbattuta nel negozio Merrell! Cappero! Come potevo farmi sfuggire un'occasione del genere? Sono quindi entrata e felice di sapere che avevano ancora delle scarpe in saldo me ne sono comprata un paio.

Mi sono comprata il modello Mix Master Move Glide di colore blu, in negozio l'ho pagato 59 euro, sul sito si può risparmiare di più. A guardare il catalogo online io mi sarei comprata il modello Pace Glove, ma per fortuna che ho potuto provare prima di comprare! Infatti quello è un modello barefoot, ovvero senza tacco sotto il tallone, che è tutta un'altra filosofia di corsa rispetto a quella tradizionale. Il commesso è stato molto gentile a mettermi in guardia, mi ha fatto provare la differenza tra le due scarpe e per me che sono ancora novizia alla corsa, il barefoot è ancora fantascienza.
Per cui mi sono comprata una scarpa col tallone un po' rialzato.



Ma veniamo al succo del discorso. Sono comodissime. E leggerissime. Mai viste scarpe da ginnastica leggere come queste! Testate e approvate sul campo, sono molto traspiranti, per la prima volta da quando ho corso, non ho sofferto caldo ai piedi. Consigliatissime davvero, se non per correre anche per camminare. 
Speriamo mi invoglino ad essere più costante con la corsa :D
Adesso aspetto curiosa la nuova collezione!

giovedì 19 settembre 2013

Cookies al cocco e cioccolato

Ho appena ricevuto le ultime analisi del sangue (quelle della famosa non-donazione del sangue T_T), finalmente le mie analisi sono perfette! Non ho più quell'odiosissimo colesterolo alto, un pugno in un occhio per un vegano, che per definizione non mangia colesterolo! Finalmente ho la prova che era dovuto alla pillola anticoncezionale... e non a chissà quale problema con la dieta vegan.

Per festeggiare l'evento vi propongo dei golosissimi cookies, la ricetta originale è questa di GnamGnam, io l'ho modificata cercando di limitare il più possibile lo zucchero e l'olio, ma è davvero molto simile il risultato finale. GnamGnam.it è davvero un sito molto carino, non veg*, ma che ogni tanto cercando di fare dei dolciumi light, propone ricette senza latte e senza uova davvero molto semplici e con ingredienti comuni.
La ragazza di mio fratello lo consulta spesso come fonte (i qui presenti cookies me li ha fatti conoscere lei) per prepararmi qualche manicaretto senza dover andare a comprare il latte di soia o margarina o che so io. Io la ringrazio tanto perchè essendo bravissima a cucinare, mi porta sempre dei dolci deliziosi, e perchè è davvero bello quando un onnivoro si impegna per portarti qualcosa di vegano *_* Non è da tutti! Grazie Mery!!



Ingredienti:
150g di farina integrale
50g di cocco grattugiato
25g di zucchero di canna
8g di lievito
50g di cioccolato fondente
40g di olio di semi
90g di succo di mela

Procedimento:
In una ciotola unire gli ingredienti secchi, quindi la farina, il lievito, il cocco, lo zucchero e il cioccolato tritato grossolanamente e mescolarli. Versare poi l'olio e il succo di mela, amalgamare bene gli ingredienti fino ad avere un impasto morbido e appiccicoso.
Con le mani inumidite formare delle palline, schiacciarle delicatamente e disporle su una teglia coperta con carta da forno. (Con queste dosi a me sono venuti circa una decina di biscotti medio-grandi.)
Cuocere in forno ventilato preriscaldato a 180° per 10-15 minuti.
Lasciar raffreddare.


lunedì 16 settembre 2013

Tahin autoprodotto

Sabato ho provato a donare il sangue dopo anni che avevo smesso.
Avevo smesso perchè ogni volta che andavo, regolarmente dopo 5 minuti che avevo iniziato a riempire la sacca, mi sentivo male: divento bianca, sudorini freddi, insomma lo svenimento è vicino, ma io me ne accorgo sempre in tempo e mi bastava farmi distendere con la poltrona, mi riprendevo e la donazione riuscivo a finirla. Poi siccome ogni volta facevo preoccupare infermieri e dottori ho smesso.
Eppure io avevo così tanta voglia di donare il sangue! Infatti ho voluto riprovare, ma con pessimi risultati :(
Mi sono sentita male praticamente subito e non mi hanno fatto continuare, per cui in pratica ho semplicemente sprecato una sacca. Mi sento abbastanza inutile :( Sono troppo impressionabile, non so come risolvere la cosa. Dovrei semplicemente smettere di donare il sangue? Uffa.
Il bello è che a me non importa un fico secco se mi sento male o svengo realmente! Mi spiace per il trambusto che creo sempre in sala donazioni! Infatti ogni volta le infermiere mi dicono "Ma se non te la senti, non venire, non ti obbliga nessuno", sniff.
Qualcuno sa come si può vincere questo genere di cose? Non è una vera paura dell'ago, mi dà fastidio il sangue che scorre e soprattutto il calore che sento sul braccio. Uffa uffa.

Parliamo di cose più buone va'.
Ultimamente non prendo più il latte vegetale a colazione che mi ha stancato il sapore e disturba un po' il mio apparato digerente. Ho dovuto quindi trovare un sostituto per la porzione di calcio che senza latte arricchito non assumevo più.
Ho pensato al tahin, che è ricchissimo di calcio (una porzione da 30g contiene circa 245mg di calcio! Fonte: vegpyramid) e vale anche come porzione di proteine. Non mi piace molto, anzi, ha un retrogusto che proprio non mi va, però è un fantastico esaltatore di sapori. Per cui adesso la mia colazione in genere prevede un bicchiere di succo di mela, 2 fette biscottate con tahin e sopra una marmellata. Mi piace e mi soddisfa.
L'unico problema era il prezzo decisamente non alla mia portata del tahin commerciale. Ecco che ti viene in aiuto l'autoproduzione :D
Googlando un po' è stato facile capire quanto è stupido prodursi il tahin in casa! E così ho provveduto e ora mi godo tranquillamente la mia colazione bilanciata :D


Ingredienti:
semi di sesamo
olio di semi di mais o girasole o sesamo

Procedimento:
Tritare il più possibile i semi di sesamo, aggiungere un filo di olio per facilitare lo sminuzzamento e per rendere il tahin più cremoso.
Raggiunta la consistenza desiderata, riporre il tahin in un barattolo, e conservare in frigorifero.

Nota bene: Più gli ingredienti che andiamo ad usare sono di qualità, più il prodotto finale sarà buono!

giovedì 12 settembre 2013

Torta alle susine per chiedervi consigli su serie tv

Come sapete ho ben poco da fare in questo periodo. Sto cercando di impiegare le giornate cercando lavoro, aiutando in casa, i nonni, facendo attivismo (poi vi parlerò!), facendo attività fisica, leggendo, facendo la maglia, cucinando, cercando lavoro, leggendo... ma spesso mi ritrovo comunque poco indaffarata e la sera dopo cena c'è poco altro da fare se non guardare film e serie tv. 
Sto letteralmente mangiando stagioni intere di serie tv O_O 
In un circa 4 mesi mi sono guardata tutte le 8 stagioni di How I Met Your Mother, le 2 stagioni di New Girl, l'ultima di Game of Thrones, l'ultima di Girls, l'ultima di Falling Skies, ora sto guardando Motive, ho iniziato Shameless e a breve comincerò l'ultima di Breaking Bad, ma intanto sto riguardando per puro sport anche Una mamma per amica e Dawson's creek... che mi pare un brutto segno.
Da vedere ho ancora in lista tutto Dexter, Twin Peaks, un paio di serie di My Name is Earl, e Californication. Ma ho proprio paura che dureranno poco se continuo così!
Per cui amiche e amici internaute/i mi serve il vostro aiuto: seppellitemi di consigli su serie tv da guardare! Esclusi horror, zombie, polizieschi e soap opera sono aperta a tutto, fatevi avanti!

Per poter discutere al meglio di serie tv e quant'altro io vi offro della torta alle susine, vi va?
La ricetta che vi riporto è una mia rivisitazione di quella che potete trovare nel libro La cucina etica dolce sotto il nome di Rustica alle susine, che però prevedeva troppe poche susine rispetto all'impasto e troppa poca dolcezza per i miei gusti, così ho aggiustato le dosi e sostituito il malto con lo sciroppo d'acero (bisognerebbe fare il contrario... ma i dolci poco dolci non li sopporto).
Le susine che ho usato erano quelle dell'orto gialle, ma voi usate pure quelle nere o anche le prugne. Presto però che questa magnifica frutta estiva tra poco non sarà più in circolazione!


Ingredienti:
350g di susine mature
200g di farina integrale
75g di sciroppo d'acero
mezza bustina di lievito
75g di olio di semi di girasole o mais
150g di latte vegetale (io ho usato quello di soia)
pizzico di sale

Procedimento:
Per prima cosa si prepara una marmellata veloce con le susine. Si lavano, snocciolano e si mettono in un pentolino tagliate a pezzi assieme a 1 cucchiaio di sciroppo d'acero (dei 75g citati negli ingredienti), a fiamma bassa si fanno cuocere finchè non saranno sfatte.

Intanto si prepara l'impasto della torta. Mescolare lo sciroppo d'acero rimanente con l'olio e il latte vegetale. In una ciotola a parte mescolare la farina, il lievito e il pizzico di sale, quindi amalgamare con gli ingredienti liquidi preparati prima. Deve risultare una pasta abbastanza compatta.
Oliare e infarinare una teglia di 20cm di diametro e versare metà dell'impasto, distribuire sopra le susine e ricoprire con il resto dell'impasto. Spolverare con un po' di zucchero di canna.
Cuocere in forno caldo a 180° per 50 minuti circa. Sfornare, coprire la torta con un po' di carta forno e continuare a cuocere altri 30 minuti.

Fate raffreddare completamente prima di assaggiarlo, l'apice della bontà lo raggiunge il giorno dopo!

lunedì 9 settembre 2013

Pane integrale

Ammetto le mie colpe. Con tutti i viaggetti che ho fatto tra luglio e agosto, ho trascurato un bel po' la mia pasta madre, che non ce l'ha fatta a sopravvivere al caldo estivo :( Si è inacidita all'inverosimile e non era più buona da usare. Ho provato a salvarla, ma non c'è stato niente da fare. L'anno prossimo dovrò stare molto più attenta ai rinfreschi!
Per fortuna di spacciatori ce ne sono tanti e così ho una nuova pasta madre, probabilmente una parente di quella che avevo prima. Anche con lei mi sto trovando davvero molto bene, e ora che il caldo a breve finirà, la nostra convivenza sarà tutta in discesa.

Ma vediamo di farci qualcosa con questo miracolo microbiologico! Partiamo con il pane, alimento che amo senza limiti. La ricetta e le tecniche base le ho imparate sempre dalla mia bibbia del pane Facciamo il pane di Annalisa de Luca. QUA c'è un bel video dove lei stessa spiega le fasi per fare il pane. Io ho modificato i tempi di riposo e altri particolari in base al tempo che ho a disposizione e anche in base ai risultati avuti. Come tutte le cose, anche a fare il pane non si finisce mai di imparare e vien sempre voglia di provare nuovi metodi o di provare a cambiare qualcosa per vedere la differenza.
Questa che vi riporto è quella con cui finora mi sono trovata bene e che mi dà ottimi risultati sia come gusto sia come lievitazione. Ed è la ricetta "base" per una pagnotta di 1kg-1,30kg circa. Sì, la ricetta base è con farina integrale perchè, senza contare i benefici per la salute, dà una consistenza favolosa al pane e un sapore altrettanto buono.


Ingredienti:
farina di grano tenero integrale (circa 500g)
300g di acqua
1 cucchiaio di sale

Procedimento:
Sciogliere 300g di pasta madre pronta all'uso in altrettanti grammi di acqua a temperatura ambiente, lasciandola in ammollo per 10-15 minuti. Aggiungere il sale e con un cucchiaio scioglierlo nell'acqua.
Ora prepariamo l'impasto aggiungendo qualche manciata di farina in modo da avere una pastella liquida che impasterò ben bene così da distribuire al meglio il lievito. 
A questo punto gli ingredienti minori ci sono tutti, manca solo altra farina. Aggiungiamola gradualmente fino ad avere una palla lavorabile su un piano di lavoro. Lavoriamo continuando ad aggiungere farina se l'impasto è appiccicoso, ma senza essere generosi. Più c'è acqua nel pane e più viene buono come dice Annalisa nel video.
Raggiunta una bella palla di impasto morbida ma che non si attacca, la ripongo nella ciotola coperta da un panno asciutto e lascio riposare per 3-4 ore in un posto riparato (ora in estate nella madia, in inverno se fa molto freddo in casa, nel forno tiepido, sui 25°).

Dopo questo intervallo riprendo in mano l'impasto e lo lavoro brevemente per metterlo in forma: sul piano di lavoro infarinato schiaccio gentilmente l'impasto e lo ripiego su se stesso, con i movimenti che ho ripreso da Bonci, che si possono vedere QUI (dal minuti 5:50 circa, e prendete con le pinze quello che dice) o come si vede fare da Annalisa verso la fine del video linkato sopra. A questo punto io personalmente continuo ad usare il metodo di Bonci (nel video si vede), ovvero di mettere la forma di pane in una teglia da plumcake coperta dal panno infarinato, perchè a me piace il pane alto che ha molta mollica e solo mettendolo in un contenitore stretto mi è riuscito averlo, altrimenti mi lievita in larghezza. Faccio i tagli che più mi piacciono.
Dentro la teglia lascio riposare altre 2 ore circa. Sempre in un posto riparato.

Passate le 2 ore, scaldo il forno a 200°C, forno statico, niente ventilazione. Metto sottosopra il pane dalla forma su una teglia da forno infarinata e inforno.
Cuocere: 
- 30 minuti a 200°C, poi
- 15 minuti a 180°C, infine
- altri 10 minuti a 180°C ma senza la teglia, così che si possa cuocere a dovere anche sotto.
A questo punto togliere il pane dal forno e lasciar raffreddare bene mettendolo inclinato.

Può sembrare un lavorone... ma ne vale davvero la pena!!

venerdì 6 settembre 2013

Stop killing ---

Mi sento così stupida a fare un post del genere.
Eppure sento il bisogno di farlo.


No all'intervento armato in Siria. 
No alla guerra.


E' maledettamente idiota questo post.
Come si può volere la guerra?
Eppure...

Foto presa da Globalist.it


Non vedo troppa differenza tra armi chimiche e armi a pallottole. 

[...] 
Quanto alla credibilità - le armi chimiche, vietate dal diritto internazionale consuetudinario, sono state escluse dalla giurisdizione della Corte Penale Internazionale. Perché costituiscono una categoria unica, quella delle armi di distruzione di massa, insieme alle armi biologiche, e soprattutto nucleari - i cui padroni sono noti. E così, siamo qui a indignarci per una linea rossa che non abbiamo classificato come crimine di guerra per essere liberi di superarla noi.
[Cit. Francesca Borri su IlCorsaro.info]

La pace, la giustizia e la democrazia si affermano e si rafforzano dove si investe in percorsi di solidarietà e cooperazione tra comunità, dove si sostengono e si aiutano le forze democratiche e di progresso, dove si percorre l'opzione politica e diplomatica, non certo con l'uso delle armi. La storia, passata e attuale, lo dimostra.
[Cit. Arci]

lunedì 2 settembre 2013

Primo di fine estate

Eccoci già a Settembre, semi-sigh.
Semi-sigh... Sigh perchè l'estate è sempre bella e ci spiace quando finisce, ma l'estate per me quest'anno è stata più lunga del previsto. E' iniziata a maggio e se finora ho vissuto la mia inoccupatezza con in testa: "va beh, intanto mi godo l'estate", ora che a Settembre tutti rientrano a lavoro o scuola, io muoio dalla voglia di fare qualcosa. Qualunque cosa, ma sono sfornita di qualunque esperienza, e ovviamente si preferisce assumere persone con un minimo di esperienza... ma se nessuno me la fa fare questa benedetta esperienza, come faccio a diventare appetibile?!?! 
E se finora per tirarmi su di morale c'era il tormentone "eh ma adesso sono tutti in ferie, nessuno fa colloqui, aspetta Settembre", da adesso in poi non ci sono più scuse. Per cui questo Settembre era un po' che lo aspettavo... spero in uno spumeggiante autunno/inverno all'insegna di colloqui e possibilità.
Va beh, intanto come dicevo mi sono goduta i mesi caldi girellando un po' per l'Italia, andando a trovare amici lontani e godendomi un bel po' di concerti *in fondo al post vi lascio un pensierino musicale, a ricordo dell'evento dell'anno*.

Così, ora che con Settembre già le temperature sono scese e l'orto ci segnala che i prodotti estivi sono agli sgoccioli, voglio salutare gli appena passati 4 mesi, con fare un po' scaramantico (speriamo che i prossimi 4 siano più remunerativi!), con una ricetta di fine estate.
Ricetta un po' svuota-frigo made by padre, per quando non si ha più voglia di mangiare melanzane grigliate o peperoni crudi in insalata. Per renderla più sbrigativa abbiamo utilizzato la polpa di pomodoro, altrimenti se si ha pazienza e la materia prima (noi ci abbiamo fatto la pomarola con i pomodori) si possono usare i pomodori freschi, pelandoli. 
Buona nuova stagione 2013/2014 a tutti! :P


Ingredienti:
1 peperone
1 melanzana
1 lattina di polpa di pomodoro
5-6 foglie di basilico
olio evo
origano
peperoncino
sale

Procedimento:
Tagliare la melanzana a cubetti (se bio lasciate pure la buccia) e il peperone a rettangoloni, non c'è bisogno di fare piccoli pezzi, siate grossolani.
In una padella antiaderente scaldare un giro di olio evo e le verdure tagliate su fiamma viva. Saltare affinchè non si brucino. Salare, ma pochissimo.
Quando le melanzane saranno morbide e i peperoni un po' coloriti aggiungere la polpa di pomodoro e continuare a mescolare. Lasciar cuocere il pomodoro.
Dopo 5-10 minuti il pomodoro si sarà amalgamato alle verdure, a questo punto possiamo abbassare la fiamma e aggiungere il basilico spezzettato, un po' di peperoncino e un'abbondante spolverata di origano. Lasciare sul fuoco altri 5 minuti in modo da far aromatizzare il condimento al meglio. Assaggiare di sale ed eventualmente correggere.
Pronto! Conditeci quel che più vi piace!

Noi ci abbiamo condito delle penne:)


...

E ora l'evento dell'anno... Roger Waters allo Stadio Olimipico di Roma, per la gentile concessione del capellone che mi ha regalato il biglietto a Natale, nonostante lo avessi già trascinato a vederlo a Milano due anni fa :D Ma lo sapevo che The Wall eseguito in uno stadio di queste dimensioni non avrebbe avuto niente a che fare con l'esibizione al Forum di Assago di Milano... va beh, questo era il modo carino per farvi capire che sono una vera fogata di Roger, che è per me la massima espressione di genio musicale-poetico mai esistito. Potete quindi immaginare la mia emozione lo scorso 28 Giugno :)


giovedì 8 agosto 2013

Pesto di zucchine

Credo proprio che questa sarà l'ultima ricetta che posterò per agosto, nelle prossime settimane ho infatti alcuni mini-viaggi in programma e non sarò quindi a casa. Forse vi beccherete qualche resoconto di questi viaggetti o altro, chissà cosa potrebbe passarmi per la testa!
Vi auguro buon ferragosto e tanta aria fresca :D

Per l'occasione, stavolta niente forno. Però un po' di fornelli sì. Ma giuro che è una ricetta freschissima e svuota-frigo dalle zucchine invadenti :P Che è buona è sottinteso!
Le dosi non ci sono perchè come la maggiorparte dei pesti, si va ad occhio e di gusto.


Ingredienti:
zucchine
pinoli
noci
brodo di miso o vegetale
olio evo
sale

Procedimento:
Lavare le zucchine e tagliarle a rondelle abbastanza fini. Cuocerle in padella con un filo d'olio aggiungendo quando necessario del brodo di miso (miso sciolto in acqua calda).
Quando le zucchine saranno cotte, quindi morbide, si sistemano in un mixer assieme ai pinoli e alle noci, nelle proporzioni che più preferite, e si tritano. A me è risultato subito della consistenza di pesto, ma se a voi viene troppo sodo, basterà aggiungere altro olio evo a filo fino a raggiungere la morbidezza desiderata. Salare (ma ne basta pochissimo).

Condire la pasta magari aggiungendo dell'acqua calda.

sabato 3 agosto 2013

Polpette di ceci e zucchine

Se mi vedete intenta a preparare polpette o burger, potete stare certi che sto per andare a qualche concerto fuori porta e quindi mi serve un pasto da mangiare per la strada. 
E' proprio per questo motivo che ho provato a fare queste polpette. In frigo c'erano montagne di zucchine e una confezione di tofu, così sbirciando tra le ricette di Salutiamoci per il mese del Tofu, ho scoperto questa bella ricettuzza (Polpettaluzz alle zucchine e tofu) di Brii, che sembrava fatta apposta per l'occasione. 
Siccome sono una golosona ci ho voluto aggiungere pure i ceci, che nelle polpette sanno sempre il fatto loro. Ed infatti sono venute molto buone, molto leggere, così che ho potuto godermi i concerti senza sentirmi appesantita :P

Un'ottima variante è quella di passarle nei semi di sesamo invece che nel pangrattato, se il loro sapore vi piace. Nella foto sembrano crude, invece erano già cotte, non storcete il naso verso le polpette, è solo colpa mia che non so fare le foto! :P


Ingredienti:
240g di ceci lessati (il comune barattolo)
1 zucchina grande
180g di tofu al naturale (il comune panetto)
pangrattato
basilico
mentuccia
maggiorana
sale e pepe

Procedimento:
Lavare la zucchina e privarla delle estremità, tagliarla in 4-5 pezzi e tritarla nel mixer, compresa la buccia. Aggiungere nel mixer anche i ceci sgocciolati, il tofu strizzato e le erbe. 
Se servissero un po' di liquidi per amalgamare meglio l'impasto, aggiungete qualche cucchiaio di liquido dei ceci. Se invece l'impasto risultasse troppo umido per formare delle polpette, aggiustate la consistenza con il pangrattato. 
Salare e pepare.
Formare delle palline medio-piccole con le mani umide, passarle nel pangrattato e sistemarle su una teglia coperta da carta da forno. 
Cuocere a 200° per 30 minuti abbondanti.

mercoledì 31 luglio 2013

Peperoni ripieni di frutta ...da Timbuktu!

Oggi ho cucinato e subito dopo scritto il post, così da poter rientrare ancora nel mese di Luglio e quindi nel mese del Peperone di Salutiamoci :D

"Tanta fretta per i soliti peperoni ripieni?" vi domanderete. Invece questa di oggi è una ricetta davvero speciale. Viene direttamente da... Timbuktu! "Ma che 'sta a dì" continuerete a pensare.
Beh, non è la città del Mali quella che intendo, bensì il magazine per bambini sull'Ipad. 
Vi spiego meglio.
Timbuktu è un'app per l'Ipad dedicata ai bambini, tutta italiana, che ho il piacere di conoscere molto da vicino, visto che mia sorella fa parte del team. In pratica ogni mese esce un nuovo numero di Timbuktu con nuovi giochi, storie, video e curiosità, e giusto questo mese il personaggio di Auntie Rita ha pubblicato una ricetta vegan con i peperoni! 
L'ho voluta subito provare che sembrava proprio buona, oltre che adattissima anche per Salutiamoci! L'abbinamento mele-mandorle-peperoni si è infatti rilevato ottimo, provatela che ne vale la pena!

A parte la ricetta vegan, voglio fare nel mio piccolo, della sana pubblicità a questa bellissima app. Chi ha figli e un Ipad è invitato a provare Timbuktu (o una delle altre app da loro prodotte, come la Sand Drawing), sono sicurissima che non la lascerete più (soprattutto i figli!). E' tutta in inglese perchè per adesso era rivolta al pubblico statunitense, ma può essere un buon metodo per far fare l'orecchio (divertendosi) all'inglese ai bambini italiani.

Non ho vergogna a confessare che sono una grande fan di Betty's Diary con i suoi giochi sulla grammatica e di Math Mysteries per i problemi di matematica :P Altro che cruciverba estivi!

Spero di avervi per lo meno incuriositi :)

Ora vi lascio alla ricetta!


Ingredienti:
3 peperoni
3 mele verdi
1 cucchiaino di sale
150g di pangrattato
100g di mandorle pelate e tritate
80g di olio evo

Procedimento:
Tagliare i peperoni a metà nel senso della lunghezza. Posizionarli su una teglia rivestita da carta forno.
Sbucciare le mele e tagliarle a dadini molto piccoli. Mescolarle assieme alle mandorle, il sale, il pangrattato e l'olio. Questo è il nostro ripieno.
Farcire i peperoni con il ripieno. Cuocere in forno caldo a 180°C per 25 minuti circa.

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Salutiamoci di Luglio, ospitato da RavanelloCurioso

lunedì 29 luglio 2013

Pasta con zucchine e fiori

Mi pare proprio che in giro siano un po' tutti invasi dalle zucchine... pure noi! Abbiamo tre piantone nell'orto che sfornano 1-2 zucchine l'una al giorno! Ma tanto sono buonissime e sono ben accette da tutto il vicinato; le uniche a cui non piacciono sono Rucola e Lenticchia, le mie coniglie :P

Vi propongo una ricetta per una pasta semplice, ma super-buona, che oltre alle zucchine usa anche gli ottimi fiori. Slurp!


Ingredienti:
320g di pasta
3-4 zucchine munite di fiori
1 cipolla
zafferano
1 cucchiaino di miso
1 ciuffo di prezzemolo (a piacere)
olio evo
sale e pepe

Procedimento:
Lavare le zucchine e i relativi fiori, privandoli del pistillo. 
Preparare in una padella capiente un soffritto con un paio di cucchiai di olio e la cipolla tagliata, quando questa sarà appassita aggiungere le zucchine affettate finemente. Far cuocere per 5 minuti circa aggiungendo il miso sciolto in una tazza di acqua calda. Intanto affettare a striscette i fiori di zucca e unirli alle zucchine assieme allo zafferano diluito in un cucchiaio di acqua. Continuare a cuocere per altri 5 minuti. Aggiungere anche il prezzemolo tritato. Salare e pepare.
Lessare la pasta in acqua salata, scolarla al dente e saltarla per due minuti circa nella padella delle zucchine, quindi servirla.

giovedì 25 luglio 2013

Sugo ai peperoni

Altra ricetta sacra della famiglia Efforts (in particolare del nonno materno). C'è chi l'estate prepara la pomarola per tutto l'anno, chi il ragù di seitan, chi i sottoli/sottaceti... i miei nonni invece preparano scorte infinite di sugo ai peperoni!

E' un grande classico :D Tutto l'anno a casa mia si assiste spesso a questo scambio di battute:
- "Come si condisce la pasta??"
- "Sugo ai peperoni!"

Si tratta di un ragù finto, dove l'ingrediente principale sono i peperoni, ma la preparazione è molto simile. Prepararlo con un battuto di odori, lo rende molto saporito.
Avrei dovuto parlarvene prima o poi!


Ingredienti:
3-4 peperoni
1 bottiglia di passata di pomodoro
2 carote
2 gambi di sedano
1 cipolla
3 rametti di prezzemolo
1 bicchiere di vino bianco
olio evo
sale 

Procedimento:
Con pazienza pulire le carote, i sedani, la cipolla e il prezzemolo, quindi con lo strumento a voi più congeniale, sminuzzare questi odori finemente, finchè non avrete un battuto omogeneo. Versatelo in una casseruola capiente dai bordi alti, assieme a 3-4 cucchiai di olio evo. Fate appassire a fiamma bassa, evitando bruciature.
Intanto pulire i peperoni, togliendo i filamenti bianchi e i semi, e tagliarli a listarelle corte. Quando il battuto sarà appassito aggiungete nella pentola i peperoni. Alzare il fuoco e mescolare bene il tutto, lasciare sul fuoco medio per 5-10 minuti. Sfumare con il vino bianco quando la cottura avrà eliminato tutta l'acqua delle verdure. 
Quando il peperone sarà cotto, potrete aggiungere la passata di pomodoro; per raccogliere i resti della bottiglia, riempitela di acqua fino a 1/3 circa, agitatela chiudendo il tappo e versate l'acqua nella casseruola dei peperoni, tanto poi evaporerà. Salare secondo i propri gusti e lasciar bollire a fuoco lento per un'ora e mezza minimo, noi di solito le grandi quantità le facciamo sobbollire per due ore circa.
La regola aurea per sapere quando è pronto, è osservare il colore del pomodoro, quando sarà più scuro, sarà pronto :)

Noi lo conserviamo per lo più congelato in contenitori ermetici che poi sono facilmente scongelabili nel microonde, altrimenti vanno benissimo i classici barattoli da conserva fatti bollire in acqua.




E con questa sono alla terza ricetta per Salutiamoci! La lista delle altre idee per mangiare i peperoni in maniera impeccabilmente sana, la trovate da RavanelloCurioso :)

lunedì 22 luglio 2013

Pasta fredda peperoni e pomodori

Caldo caldo caldo. Verdura cruda, a me!
Questa che vi lascio oggi è la sacra ricetta della famiglia di Efforts per la pasta fredda, tipico piatto estivo che riempe i nostri piatti. Fresca e con sole verdure crude è un ottimo modo per combattere la calura ad ora di pranzo. 
L'unica accortezza è l'uso del tofu al posto della mozzarella, che a mio modo di vedere è buona solo per appesantire un piatto così, invece il tofu rende tutto ancora più fresco.
Buon appetito!


Ingredienti:
320g di pasta corta
tofu al naturale
2 peperoni
3 pomodori maturi
3-4 foglie di basilico
cimette di timo
olio evo
sale

Procedimento:
Mentre si scalda l'acqua per la pasta e poi la si fa cuocere, si prepara il condimento, tagliando tutti gli ingredienti in una ciotola capiente: il tofu a me piace tagliarlo a cubetti piccoli, i peperoni a listarelle piuttosto corte, i pomodori a spicchietti, il basilico a listarelle anch'esso. Unire il timo e condire con un po' di olio e sale (quest'ultimo pochissimo). Mescolare bene il tutto e quando la pasta sarà cotta, scolarla e versarla nella ciotola con le verdure. 
Mangiare con gusto!


Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Salutiamoci per il peperone, accolta questo mese da RavanelloCurioso.

giovedì 18 luglio 2013

Torta al cioccolato e yogurt per chi ama "i dolci poco dolci"

Il caldo non mi spaventa e io il forno lo accendo lo stesso. Devo trovare un dolce a effetto per il compleanno della nonna: per cui ecco che ho sperimentato un'altra ricetta del libro La Cucina Etica Dolce. Stavolta una bella torta cioccolatosa.
La ricetta che ho trovato sul libro però era sbagliata nell'impaginazione (un paio di ingredienti che chiaramente erano della pasta sono finiti tra gli ingredienti della glassa), ma anche le dosi non erano proprio corrette secondo me. 
Poco male comunque, ho aggiustato il tiro ed è venuta una buona torta lo stesso! Lo yogurt rende il dolce morbido, ma non sbriciolone, senza alterare il sapore.
Il risultato non mi fa impazzire personalmente perchè è poco zuccherino per i miei gusti, ma sarà sicuramente la gioia per chi invece preferisce le torte poco dolci. Ad ogni modo è possibile aumentare la dolcezza farcendo la torta con una marmellata o crema o panna montata o semplicemente aggiungendo un po' lo zucchero e di conseguenza il latte per aggiustare la consistenza dell'impasto.


Ingredienti:
350g farina integrale
75g cacao in polvere
90g zucchero di canna
250g di yogurt di soia al naturale
125g circa di latte di soia
90g di olio di semi
1 bustina di lievito per dolci vanigliato
1 pizzico di sale
2 cucchiai di succo di limone

per la glassa:
180g di cioccolato fondente
150g di latte di soia

Procedimento:
Amalgamare con vitalità lo yogurt, il latte di soia e l'olio. Separatamente miscelare la farina, il cacao, lo zucchero, il lievito e il sale, poi unire gli ingredienti liquidi prima preparati, per ultimo il succo di limone. Mescolare finchè il composto non sarà omogeneo. Risulterà piuttosto sodo e molto appiccicoso.
Trasferire il tutto in una teglia oliata di 24cm di diametro e cuocere in forno a 180°C per 30 minuti circa. Lasciar raffreddare.

La glassa si prepara facendo scaldare a fiamma bassa il cioccolato e il latte di soia in un pentolino. Far sciogliere tutto il cioccolato mescolando bene per renderla omogenea. Quindi ricoprite la torta e lasciar raffreddare.

lunedì 15 luglio 2013

Pesto di rucola

La ricetta è di qualche settimana fa in verità, ma credo non sia più il caso di aspettare a pubblicarla che tra poco finisce sul serio il tempo della rucola!
Un buon pesto fresco è una manna dal cielo per i pranzi accaldati di questi ultimi giorni (per le cene invece qua le temperature si abbassano a causa dei temporali improvvisi!) e grazie alla bravissima Riots Not Diets in casa siamo potuti uscire dalla solita routine pestifera (basilico e salvia) e provare il pesto di rucola!

La ricetta ha qualche rivisitazione dovuta alla preoccupazione di mia madre riguardo all'amaro della rucola del nostro orto (che effettivamente ha un gusto piuttosto marcato :P), così abbiamo aumentato molto la dose di frutta secca e aggiungendo anche i pinoli, per stare sul sicuro.
Buonissimo e a prova di rucola amara!


Ingredienti:
60g circa di foglie di rucola
30g di noci
10g di pinoli
1 spicchio d'aglio
olio evo
sale

Procedimento:
Tritare accuratamente la rucola con la frutta secca e lo spicchio d'aglio, aggiustare la consistenza con l'olio in modo da avere una crema piuttosto soda. Salare secondo i gusti.
Conservare in frigorifero, coperto da uno strato di olio, in un barattolo chiuso.

Per condirci la pasta, consiglio di tenere da parte un po' di acqua di cottura da aggiungere al momento del condimento, così da rendere più facile la distribuzione del pesto.

giovedì 11 luglio 2013

Biscotti DIANA e nuova grafica!

Ho rinnovato la grafica del blog, spero vi piaccia!
Ancora non sono del tutto soddisfatta del risultato, probabilmente nei prossimi giorni farò qualche altro ritocchino, ma giusto qualche dettaglio, il grosso del lavoro è fatto. Beh ci voleva dai, almeno ora mi sembra più fresco, estivo e più scherzoso. E così io ho potuto baloccarmi con immagini e inkscape :P
Come vedete ho iniziato una tradizione: nell'header c'è sempre una foto rappresentante una pianta con qualche particolare colorato male :P

Per festeggiare la nuova veste di Efforts vi offro degli ottimi biscotti: di quelli che si mangiano senza rimorsi, ottimi per la colazione, senza zuccheri e senza grassi. Li ho rinominati biscotti DIANA perchè la ricetta è tratta dall'ormai famoso Prevenire i tumori mangiando con gusto, dove DIANA è il nome (derivante da Dieta e Androgeni) del progetto di studio che l'Istituto dei Tumori di Milano sta portando avanti da diversi anni, con l'obiettivo di stabilire se attraverso il cibo, sia possibile ridurre i fattori di rischio correlati allo sviluppo del tumore al seno. Studio che per ora ha confermato questa tesi. E quindi ancora lode lode a Salutiamoci :)

Non aspettateveli croccanti, anzi sono un po' gommosi e flessibili. Ahah sembrano qualcosa di tremendo detto così, invece sono biscotti simpatici e molto molto buoni! Provateli!
Nella foto ci sono due versioni differenti, una è fatta tritando il tutto, l'altra lasciando tutto intero (li preferisco così).


Ingredienti:
1 tazza di fiocchi d'avena
1 tazza di succo di mela
1/2 tazza di uvetta
1/2 tazza di mandorle spezzettate
1 pizzico di sale

Procedimento:
Mescolare tutti gli ingredienti con 1/2 tazza di acqua e lasciare riposare l'impasto per tutta la notte, quindi disponeteli a cucchiaiate sulla teglia con della carta da forno. Cuocere per 15 minuti a 180°C.



lunedì 8 luglio 2013

Farro ai peperoni secondo Allegro

Questo mese il principe di Salutiamoci è il Peperone. La madrina che ospita le ricette invece è la frizzantissima Barbara di RavanelloCurioso.

Ho un rapporto di odio/amore verso il sgt. Pepper (ahah mi ha fatto morire stavolta Cobrizo): lo prediligo crudo specie nelle insalate o come condimento della pasta, ma da cotto mi piace molto meno, il suo sapore dolciastro non mi fa impazzire. 
Si tratta comunque di un importante verdura di stagione, per cui ben venga sperimentare nuove ricette per mangiarla con gusto :)
Per andare sul sicuro stavolta mi sono affidata al signor Giovanni Allegro, insegnante alla Cascina Rosa, la cui ricetta si trova nell'ormai famoso libro Prevenire i tumori mangiando con gusto.

Questo farro mi ha piacevolmente stupita per la facilità di preparazione e la freschezza del piatto, quindi un perfetto piatto estivo. Inoltre mi ha convinto moltissimo la cottura dei peperoni con il "brodo" di miso invece che con il brodo vegetale. Insaporisce quanto basta senza aggiunta di sale ed è un toccasana per l'intestino. Io e il miso faremo molta strada insieme, lo so già!

Unica nota negativa: avevo a disposizione solo il peperone giallo, per cui il mio farro non è multicolore come sarebbe dovuto essere, ma molto buono ugualmente.
Un po' di olive ci sarebbero state bene a pensarci ora!


Ingredienti:
300g di farro (ok quello decorticato, evitare quello perlato)
1/2 peperone rosso
1/2 peperone verde
1/2 peperone giallo
1 cipolla
1 cucchiaio di miso d'orzo
5-6 foglie di basilico
olio evo
sale

Procedimento:
Lavare il farro e cuocerlo in abbondante acqua salata.
Preparare un soffritto di cipolla con 2 cucchiai di olio evo in una padella. A parte sciogliere il cucchiaio di miso in una tazza di acqua calda.
Pulire e tagliare a dadini i peperoni e aggiungerli alla cipolla appassita, facendo insaporire per un paio di minuti. Aggiungere il miso sciolto e cuocere per un quarto d'ora circa.
Lasciar intiepidire i peperoni e tritarne 2/3 assieme alle foglie di basilico. 
Condire il farro con questa specie di crema di peperoni e completare con i peperoni lasciati da parte.

giovedì 4 luglio 2013

Torta al cocco

Questo dolce mi ha fatto rivalutare totalmente il povero cocco, da me finora sempre evitato. 
Oltretutto l'ho provato per la prima volta, pochi giorni prima di partire e per praticamente un mese sono rimasta con una voglia incredibile di cocco e di questa torta! In ogni locale vegan dove andavo a San Francisco, guardavo subito nel menu se c'era una torta al cocco degna della mia voglia maniacale.
Ora che sono tornata ho potuto rifarla :D
Ringrazio i miei amici dell'università che come regalo di laurea mi hanno donato i fantastici libri La Cucina Etica Regionale La Cucina Etica Dolce. Infatti la ricetta di questa torta è presa da quest'ultimo, scritto da Dora Grieco e Roberto Politi, co-fondatori dell'associazione Progetto Vivere Vegan, e che oltre ad essere persone meravigliose, con menti lungimiranti ho anche scoperto essere degli ottimi pasticceri! 

Riguardo la torta invece, sfogliando il libro è una delle ricette che mi ha colpito subito, per la semplicità del procedimento e degli ingredienti, il classico "mescola tutto e inforna" che piace a me :P
Inutile dirvi che è buonissima, visto le premesse. 
Un consiglio stilistico: usando la farina integrale e lo zucchero di canna come da ingredienti, avrete ovviamente una torta scurina, quindi se volete invece una torta al cocco bianchissima, usate farina 00 e zucchero "normale".


Ingredienti:
250g di farina integrale
50g di fecola di patate
140g di olio di semi
150g di zucchero di canna
9g di lievito vanigliato
100g di cocco in scaglie o farina di cocco
200g di acqua

Procedimento:
In una ciotola mescolare tutti gli ingredienti secchi, quindi: farina, fecola, zucchero, lievito e cocco, poi aggiungere l'olio e l'acqua e amalgamare fino ad avere un impasto omogeneo.
Versare l'impasto in una tortiera (queste dosi sono perfette per una di 24 cm di diametro) precedentemente oliata e infarinata, cuocere in forno caldo a 170°C per 35 minuti circa. Fate la prova stecchino.
Presentarlo con zucchero a velo o scaglie di cocco.

lunedì 1 luglio 2013

Californivegantion - San Francisco e Los Angeles vegan

Un resoconto di questo viaggio fantastico è doveroso, per cui ve lo beccate.
Sintesi temporale: sono stata poco meno di 2 settimane a San Francisco, poi sono andata in auto a Los Angeles con il capellone e mia sorella e lì sono rimasta per 4 giorni circa.
Inutile dire che San Francisco mi è piaciuta da morire perchè è impossibile non rimanere colpiti da una città così. E' una cittadina fuori categoria secondo gli standard statunitensi, non è infatti una grande metropoli, con strade "piccole" e un'anima ancora molto hippy. Los Angeles, beh, è Los Angeles, mi è piaciuta molto meno, ma come si può rimanere indifferenti davanti ad Hollywood e le spiagge di Baywatch?
Lascio solo 3 foto simbolo.

Piers, Coit tower e Transamerica. San Francisco
Cablecar a San Francisco
Me al Muir Woods in mezzo alle sequoie
Passiamo invece alla parte più interessante, il cibo! :P
Innanzitutto vorrei rassicurare chi ha paura di dover fare digiuno in aereo nei viaggi molto lunghi dove viene servito il pasto, io con AirFrance mi sono trovata molto bene! Al momento della prenotazione del volo fanno scegliere la preferenza per il pasto e con il "Vegetariano senza latticini" mi sono stati serviti pasti praticamente vegan, tranne per una volta che mi hanno portato una specie di frittata.

Poi c'è da dire che a San Francisco e Los Angeles c'è l'imbarazzo della scelta per i posti vegan!! Ce ne sono tantissimi e di mille tipi, ne ho provati solo una infima percentuale purtroppo.

Per quanto riguarda San Francisco e dintorni, vi ricopio l'elenco gentilmente redatto da Action fot Animals (in pratica AgireOra versione statunitense, basandosi su Happycow.net), che è più o meno quello che avevo trovato io con qualche ricerca online. Se li ho provati vedrete i commenti e/o foto, altrimenti li riporto e basta.

VEGAN
- Cha-ya giapponese (SF, Mission). Provato la primissima sera perchè tutti ne parlano e ne parlano bene, ma a me non ha impressionato molto. Buono, ma niente di eccezionale.


- Cinnaholic cinnaroll (Berkeley). Situato di fronte all'università, mi ha fatto desiderare di andare a studiare a Berkeley solo per poter andare a fare colazione lì T_T Strabuono e i gestori sono deliziosi quasi quanto i loro cinnaroll.


- Daily Health negozio con cafe (SF, Sunset). 
- Enjoy Vegetarian Restaurant cinese (SF, più negozi).
- Garden Fresh cinese (Palo Alto).
- Golden Era vietnamita/cinese (SF, Tenderloin). Menu semplice, niente di speciale, tranne il dolce che era davvero molto buono!


- Gracias Madre messicano (SF, Mission). Questo mi è dispiaciuto non sapete quanto non provarlo, sembrava divino!
- Great Vegi Land cinese (Sunnyvale).
- Herbivore american (SF, più negozi). L'ho adorato *_* ci sono tornata più volte. Lo shawerma era la cose più buona che ho mangiato!


- Loving Hut multiculturale (SF, 4 negozi). Ho provato solo quello a Chinatown, dove ovviamente serviva cucina cinese. Molto molto buono. 


- Lucky Creation Vegetarian cinese (SF, Chinatown). 
- Merit Vegetarian Restaurant asiatico (Sunnyvale).
- Millenium gourmet (SF). Non l'ho provato perchè troppo costoso.
- Pepples Organic Donuts donuts vegan! (SF, Embarcadero). Argh! Quando ho scoperto della sua esistenza era domenica ed è era chiuso, puff!!
- Shangri-La cinese (Sunset).
- Source american/internazionale (SF). Non dovrebbe stare tra i vegan perchè molti piatti presentano formaggi, però tutto il menu te lo possono offrire in versione vegan, tramite dei sostituti vegetali dei formaggi! Per cui è come se fosse vegan. Consiglio vivamente le Dosadillas!


- Vegetarian House asian (San Jose). 
- Veggie Grill burgers (San Jose). Questa catena l'ho provata ampiamente a LA. In 4 giorni avrò mangiato 7 cookie del Veggie Grill *_* Il vegan-cheeseburger è sublime *_*


A Los Angeles invece ho provato poco altro oltre il Veggie Grill, che avevamo molto vicino al motel. Purtroppo ci sono stata davvero pochi giorni. Un posto degno di nota però è il Life Food Organic, davanti al meraviglioso negozio di dischi Amoeba Music ;P, quasi totalmente vegan, e principalmente crudista. Ci ha stupiti per gli smoothies molto buoni, ma soprattutto per il dolce che era favoloso.


A ripensarci mi viene fame!!