domenica 25 settembre 2011

Fuor che una vita

"Scrivo in convento, desumendo da vecchie carte, da chiacchiere sentite in parlatorio e da qualche rara testimonianza di gente che c'era. Noi monache, occasioni per conversare coi soldati, se ne ha poche: quel che non so cerco d'immaginarmelo, dunque; se no come farei? E non tutto della storia mi è chiaro.
Dovete compatire: si è ragazze di campagna, ancorchè nobili, vissute sempre ritirate, in sperduti castelli e poi in conventi; fuor che funzioni religiose, tridui, novene, lavori dei campi, trebbiature, vendemmie, fustigazioni di servi, incesti, incendi, impiccagioni, invasioni d'eserciti, saccheggi, stupri, pestilenze, noi non si è visto niente."

[Il cavaliere inesistente - Italo Calvino]


Visitando la  Certosa di Firenze, dove i sacerdoti vivevano da eremiti nella propria cella, mi è venuto in mente questo passo divertente di Calvino.

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