martedì 29 maggio 2012

Finte pizzette

Queste pizzette sono un piatto legato all'infanzia :D Ce le preparava la mamma ed erano sempre accolte con magno giubilo da parte della sottoscritta. Da piccola le mangiavo con la mozzarella, ora sono state convertite in piccole marinare :P
Non so come classificarla questa ricetta perchè è molto versatile, può essere un salva-cena quando non si ha tempo/voglia di cucinare o non si ha niente in dispensa, ma anche dei facili e buoni antipasti, basta tagliare ogni fetta in quattro parti.
A me piacciono semplici così, ma si possono farcire come più si preferisce :D


Ingredienti:
pan carrè o pane in cassetta (attenzione allo strutto, leggete sempre gli ingredienti)
passata di pomodoro
olio evo
origano
sale

Procedimento:
Accendere il forno a 200°. In una teglia da forno coperta da cartaforno posizionate le fette di pan carrè, quindi conditele con della passata di pomodoro ben spalmata, origano, sale e infine un filo d'olio.
Infornate e dopo circa 15-20minuti sono pronte da mangiare! 

venerdì 25 maggio 2012

Pensando alla torta della nonna

Qualche sera fa la follia ha preso il sopravvento su mio fratello e me. Ci siamo sfidati a colpi di torta della nonna (che è l'unico dolce che lui sa fare e che io non ho mai provato a veganizzare). Siamo stati folli perchè nessuno dei due aveva tutti gli ingredienti necessari, quindi è stata più una gara di inventiva nella povertà e nelle difficoltà. Tante peripezie ci hanno travolti, ma è stata una sfida leale, ci siamo venuti incontro molte volte e pure divertente.
Comunque ormai è assodato che non devo più cucinare dopo cena che rendo molto peggio. Forse la stanchezza o la voglia di andare a letto, ma i risultati culinari serali sono sempre inferiori a quelli mattutini o pomeridiani.
Insomma la sfida è andata come è andata, la mia torta infatti non la chiamo "Torta della nonna" ma più un "Pensando alla torta della nonna". La ricetta che più mi aveva colpito a riguardo è questa di Chicca, che dev'essere davvero buonissima e davvero degna di una sfida contro una torta della nonna onnivora. Solo che in casa non avevo nemmeno un briciolo di margarina, proprio niente, così che ho dovuto usare altre ricette, sia per la pasta frolla che per la crema.
Così ho usato la pasta frolla all'olio che avevo già usato per la crostata, questa. Che ricordo ho preso da una ricetta di Concita (di cui consiglio il blog), dalla quale ho anche preso la ricetta per la crema pasticcera! Pasta frolla e crema pasticcera di Concita le ho prese da qui
Il risultato è molto migliorabile, soprattutto la crema, che io non ho preparato il giorno prima e alla quale non ho aggiunto la panna di soia. Un'altra modifica che ho apportato è stato mettere il limone della pasta frolla e non nella crema. 
La crema è buona e anche dolce, ma per una torta della nonna ne serve una con più carattere. Che devo ancora trovare :S Se avete consigli in proposito fatevi avanti!!
Come primo tentativo sono felice, ma la storia non finisce qua!


Pasta frolla
Ingredienti:
300g di farina 00
80g di zucchero di canna
80g di olio evo
2 cucchiai rasi di lievito per dolci
scorza grattugiata di mezzo limone
acqua calda q.b.

Crema pasticcera
Ingredienti:
500ml di latte di soia
60g di farina 00
20g di amido di grano (io ho usato amido di mais)
120g di zucchero

Decorazione
mandorle
zucchero a velo

Procedimento:
Si prepara la pasta frolla. Si uniscono prima gli ingredienti secchi, poi si va ad aggiungere l'olio e infine l'acqua, si impasta fino ad avere un impasto liscio compatto. Si lascia riposare in frigo una mezzoretta.
Intanto si prepara la crema. In una pentola si fanno scaldare il latte e metà dello zucchero, quindi 60g. In un altro recipiente invece si mette l'altra metà dello zucchero e tutti gli altri ingredienti secchi. Quando il latte sta per bollire, se ne preleva uno o due romaioli per metterlo nella miscela di ingredienti secchi. Si mescola finchè tutto sia liscio senza grumi. Rovesciamo il tutto nella pentola mentre il latte sta bollento. Mescolare con molta energia e velocemente, si addensa davvero subito. Lasciar cuocere altri 2-3 minuti, quindi spegnere il fuoco, ma continuare a girare. Lasciar raffreddare la crema.

Ora bisogna comporre la torta. Si stende poco più della metà della pasta frolla e si mette sul fondo di una teglia oliata e infarinata. Bisogna stenderla in modo da ricavare un disco più grande della teglia, perchè deve rimanere un bordo di pasta sui lati. Si bucherella con una forchetta. A questo punto va messa la crema pasticcera, se si sono formati dei grumi (come a me, ehm) si possono togliere usando il minipimer. Si stende la pasta frolla rimasta, con questa bisogna "chiudere" la torta, quindi meglio stenderla più fine ma più ampia. Bucherellarla con la forchetta e adagiarla sulla crema, chiuderla bene a contatto con la base. Guarnire con delle mandorle.
Cuocere 25 minuti in forno a 180°. Lasciar raffreddare bene, spolverare con abbondante zucchero a velo.

martedì 22 maggio 2012

True blood

Il sangue mestruale è fertilità pura.
Non dev'essere un tabù. Fa parte di noi.
Scandisce il personale tempo biologico. Più o meno accuratamente.
E' donna.
Non può farci senso.

Siete proprio sicure/i che il sangue faccia più senso in una coppetta che in un assorbente?









lunedì 21 maggio 2012

Nastri di pasta in crema di taccole

Le taccole non le avevo mai mangiate prima, perchè essenzialmente di sapore sono identiche ai fagiolini che in genere abbiamo nell'orto, quindi non sono mai state comprate. Invece mi piaceva provarle. Così le ho comprate e le ho cucinate secondo la ricetta di copertina di Cucina Naturale di Aprile, un numero davvero pieno di ricette interessanti!
Mi sono arrischiata a fare la pasta fresca, ma sono una vera imbranata a tirarla! E' stato divertente e il risultato pur non eccelso, era buono. L'impasto non prevedeva uova per cui nella ricetta dicono di aggiungere la curcuma per "colorare" la pasta e darle un bel colore giallo, come la pasta all'uovo. Io come al solito quello che è utile solo per fini estetici lo ignoro, soprattutto se l'ingrediente devo procurarmelo appositamente, in casa sono sprovvista di curcuma, per cui ho fatto senza. La mia pasta è bella pallidina :P
Anche il prezzemolo ancora in casa non c'è, stiamo aspettando che cresca rigoglioso nell'orto, per cui ho fatto a meno anche di questo.
Riporto la ricetta originale, di Cucina Naturale, per 4 persone, con qualche mio commento. E' davvero molto buona!


Ingredienti:
500g di taccole
150g di semola di grano duro
100g di farina tipo 1
100g di olive nere
50g di mandorle pelate
1 limone
1 cucchiaio di foglie di prezzemolo
mezzo cucchiaino di curcuma
olio evo
sale e pepe

Procedimento:
Mescolate la semola con la farina, la curcuma e un pizzico di sale. Formate la classica fontana su una spianatoia, versate nel mezzo circa 120ml d'acqua e lavorate fino a formare una pasta morbida dal colore uniforme. Avvolgetela in un panno umido e lasciatela riposare per un'ora al fresco.
Mondate le taccole e lessatele in abbondante acqua salata per 10 minuti abbondanti, fino a renderle molto tenere (io le ho tenute di più, 10 minuti sono un po' ottimisti). Dopo i primi 3 minuti di cottura, con una schiumarola prelevatene un quarto e trasferitele in un contenitore con acqua ghiacciata. Una volta ben raffreddate, riducetele in filetti (ho evitato questo passaggio, mi sembrava più carino lasciarle intere).
Tostate le mandorle per alcuni minuti in forno a 160°C o in un pentolino dal fondo spesso.
Scolate le taccole con una schiumarola e conservate al caldo l'acqua di cottura. Frullatele con le mandorle e con un cucchiaio di olio fino a ottenere una crema liscia; se necessario, diluite la salsa con un po' della loro acqua di cottura. Alla fine completate con una leggera macinata di pepe.
Pelate metà del limone, ricavando una scorza sottile senza la parte bianca. Poi tritate finemente insieme alla scorza, olive, prezzemolo e mescolateli con 3-4 cucchiai di olio (non ho un mixer abbastanza preciso da tritare bene la scorza di limone, così ho lasciato insaporire l'olio e le olive e prima di servire ho tolto le bucce di limone).
Stendete la pasta riposata in sfoglie non troppo sottili e con una rotella tagliapasta rigata ricavate dei nastri lunghi 4-5 cm e larghi 2 cm.
Lessate la pasta per 3-4 minuti nell'acqua delle taccole riportata a bollore, conditela con l'olio al prezzemolo e stendetela nei piatti già ricoperti con la crema di taccole molto calda, decorate con i filetti di taccola e servite.

sabato 19 maggio 2012

Seitan alla salvia

Il mio ragazzo si è innamorato del seitan, probabilmente lo ama più di me :P Quindi lo autoproduciamo e ce lo mangiamo di gusto. Dalle foto il seitan sembra proprio di quello comprato che è già a fette, ma giuro che è il mio seitan!
Anche questa ricetta è banalotta, ma è sempre buona e invitante, oltre che velocissima, quindi una menzione se la merita proprio.


Ingredienti:
seitan a fette
foglie di salvia
vino bianco
farina 00
2 spicchi d'aglio
olio evo
sale e pepe

Procedimento:
Si mette a scaldare dell'olio in una padella con un paio di spicchi d'aglio.
Le fette di seitan, le mie erano troppo alte (come al solito), vanno infarinate bene e appena l'olio sarà caldo, metterle in padella. Si mettono le foglie di salvia ben lavate sulle fette e se ne abbiamo in abbondanza si può mettere anche un rametto nell'olio. Si lascia cuocere a fuoco medio-alto, finchè il seitan non sarà rosolato su un lato, a questo punto si può girare sull'altro lato e sfumare con il vino bianco. Cuocere ancora finchè anche questo lato non sarà rosolato. Salare e pepare.


mercoledì 16 maggio 2012

Zuppa di cipolle

Lo ammetto, avevo un (quasi) insormontabile pregiudizio contro la povera zuppa di cipolle. Per fortuna la madre mi ha convinta ad assaggiarla, "che questa è la mia ed è buona!". Dovete sapere che mia madre non può vedere le cipolle nemmeno da lontano, anche se cotte le sopporta poco, invece è una grande appassionata della zuppa. Effettivamente io pensavo che sapesse molto di cipolla, ma così non è. Ricorda la zuppa di porri, ma a differenza di quest'ultima è decisamente più delicata. E così è a prova anche della madre che non sopporta le cipolle.
Mistero della cucina.
Essendo un mistero, sono sconosciute anche le dosi della ricetta :( Le solite ricette genitoriali.


Ingredienti:
cipolle fresche
margarina
farina 00
brodo vegetale
olio evo
sale e pepe

Procedimento:
La preparazione è una fase tragica, infatti tocca sempre al padre. Bisogna tagliare le cipolle piuttosto sottilmente, ma se rimangono pezzetti grossolani non preoccupiamoci. Serve una pentola dai bordi alti, dove si fanno appassire le cipolle con un po' di olio e qualche fiocco di margarina. Attenzione: non devono imbrunirsi, devono SOLO appassire, quindi fuoco molto basso e occhio.
Quando è ben appassita si aggiunge un cucchiaio di farina o più a seconda di quante cipolle si hanno, a grandi linee per 500g di cipolle si usano due cucchiai di farina. Si amalgama bene tutta la farina e a questo punto si aggiunge il brodo fino a che la zuppa non raggiunge la consistenza che più ci piace, la nostra era più soda che liquida. Si lascia cuocere per un bel po', almeno 30 minuti; a fine cottura si sala e pepa.
E' buona servita calda con del pane arrostito, come facciamo a casa.

La versione vegan della ricetta francese che prevede la gratinatura con l'Emmenthal, non mi interessava, ma forse con qualche formaggio vegetale si ha un buon risultato.

martedì 15 maggio 2012

Sad rage



Sono le volte che proprio, no, non ce la fai proprio più
che vorresti volar per davvero nel blu dipinto di blu
per poterti sentire leggero come il cielo impassibile.

Impassibile

[Marlene Kuntz - A fior di pelle]


Non c'eri.
Ho pianto

lunedì 14 maggio 2012

Crostata con marmellata di fragole

Le crostate mi piacciono perchè sono piuttosto veloci da preparare, sono molto buone anche i giorni dopo e basta cambiare il tipo di marmellata o crema con cui riempirle per avere un dolce adatto a tutte le stagioni/occasioni. E poi è divertente decorarle!
La pasta frolla poi si sa, è forse l'impasto base più buono che c'è. La ricetta che per ora mi soddisfa di più è questa di Concita, con qualche piccolissima modifica. La pasta è molto buona, piuttosto facile da lavorare, forse un po' dura da stendere (ma probabilmente sono io che non ho muscoli da vera massaia :P). Per questa dose direi che è perfetta una teglia 24 o 26 cm di diametro, io ho usato una da 28cm ma ho dovuto stenderla davvero molto per avere anche della pasta per decorare. Poi ovviamente dipende anche se vi piacciono con la base alta o con più marmellata che pasta.


Ingredienti:
300g di farina 00
80g di zucchero di canna
80g di olio evo
2 cucchiaini rasi di lievito per dolci (quasi metà bustina)
scorza grattugiata di mezzo limone
acqua calda q.b.
marmellata di fragole

Procedimento:
Unire gli ingredienti secchi (farina, zucchero, lievito e scorza di limone) e aggiungere poi quelli liquidi (prima l'olio e poi l'acqua quanto basta). Impastare fino a raggiungere una palla. Avvolgerla con della pellicola e lasciarla riposare per 30minuti in frigorifero.
Oliare e infarinare la teglia da forno. Stendere 2/3 della pasta e sistemarla sul fondo della teglia. Modellare i bordi facendoli più alti, potete anche aggiungere altra pasta. Bucherellare il fondo con i rebbi di una forchetta. Stendere la marmellata sulla base della crostata e livellarla. Con il resto della pasta frolla che è rimasto si può decorare a piacere.
Cuocere in forno a 180° per 20-25 minuti.


sabato 12 maggio 2012

Torta salata con carciofi e porri

Sono un po' in fissa con le torte salate, si nota? Non so sarà la primavera che ha verdure che si prestano benissimo alle torte salate.
Questa è ispirata alla ricetta nel numero di aprile di Cucina Naturale "Torta salata al vino rosso con carciofi e cipollotti". Non ho usato la pasta al vino rosso perchè mi sembrava eccessivamente alcolica e al posto dei cipollotti, mal tollerati dalla madre (oltre ai carciofi), ho usato i porri, anche se non di stagione :(


Ingredienti:
200g di farina 00
6 carciofi
1 porro grande
125g di tofu
80g di olive nere
 mezzo limone
olio evo
acqua
pangrattato
sale
pepe

Procedimento:
Si prepara la pasta della torta salata impastando la farina con quattro cucchiai di olio evo, sale e acqua fredda. Si impasta fino ad avere una palla morbida e liscia. Va lasciata riposare in frigorifero per una mezzoretta avvolta nella pellicola.
Pulire i carciofi, tagliarli in spicchi sottili e lasciarli in acqua e succo di limone.
Pulire anche il porro e tagliarlo a rondelline sottilissime (io sono incapace), cuocerli in una padella con olio e sale. Se necessario allungare con acqua o brodo vegetale. Quando saranno cotti toglierli dalla padella e metterli da parte. Lasciarne un po' nella padella, dove ora, aggiungendo un altro po' di olio, si vanno a cuocere anche i carciofi. Anche qui aggiungere acqua o brodo vegetale per una migliore cottura, salare e pepare.
I porri messi da parte vanno frullati insieme al tofu e le olive, ricavando una crema abbastanza spalmabile, non deve essere fine, va bene leggermente grossolana.
Si stende l'impasto della torta salata e si sistema in una tortiera col fondo precedentemente oliato e cosparso di pangrattato. Distribuire i carciofi cotti e sopra di essi la crema di porri e tofu.
Io con la pasta avanzata ho decorato la torta a scacchiera.
Cuocere in forno a 180° per 35 minuti.




mercoledì 9 maggio 2012

Cotoletta di seitan alla milanese

Premetto che la cotoletta alla milanese la adoravo da onnivora.
Poi mi sono innamorata della versione fatta col seitan di biolab. Solo che dalle mie parti non si trovano i prodotti biolab con facilità, devo spostarmi di almeno 20km per giungere o ad un Naturasì o ad una erboristeria ben fornita. Allora ho voluto provare a farmela da sola, tiè.
E' stato complice anche l'ultimo seitan prodotto che è venuto a forma di cuore... (la foto alla fine della pagina :P)



Ingredienti:
seitan
farina 00
acqua
pangrattato
rosmarino
timo
sale
olio evo

Procedimento:
Si prepara la pastella con acqua e farina, non troppo densa. Poi la panatura: al pangrattato si aggiunge sale, rosmarino e timo tritati bene, altre spezie a piacere o semi di sesamo.
Si taglia a fette il seitan dell'altezza che più ci piace, intorno al mezzo centimetro (io le ho fatte alte che avevo voglia di consistenza più che di croccante), si asciuga un po' se dovesse essere bagnato. Si passa prima nella pastella e poi nel pangrattato aromatizzato, impanandolo per bene.
In una padella si scalda dell'olio evo e si cuociono le fette di seitan pochi minuti per lato. Sgocciolarle su carta assorbente se si è usato molto olio. 
Non è necessario friggerle per avere un risultato gustoso! Anzi probabilmente vengono molto buone anche cotte in forno con un filo di olio sopra.

E ora vi lascio con il seitan-cuoricino :P

domenica 6 maggio 2012

Farifrittata coi carciofi

Mi sentivo molto in colpa per non aver mai pubblicato la banale ricetta della farifrittata. In colpa nei riguardi della farifrittata! Poverella è così buona che la mangio spesso, ma non le sono mai riconoscente abbastanza per la sua velocità di preparazione e versatilità. L'ho nominata in un paio di post, ma mai ha avuto un suo post dedicatole. Quindi ode ode ode alla farifrittata!!
Inoltre da ora in poi vi beccate il logo nuovo di Efforts sulle foto :P

Le dosi sono per quattro persone, forse sono dosi un po' scarsine, se avete fame usate 150g di farina di ceci e state tranquilli :P


Ingredienti:
2 carciofi
100g di farina di ceci
acqua q.b.
olio evo
sale
pepe

Procedimento:
Si puliscono i carciofi, si tagliano a fette/spicchi abbastanza sottili, si immergono in acqua e limone per non farli annerire. In una padella con un filo di olio si mettono a cuocere i carciofi puliti e tagliati. A me non piace bollirli, preferisco perdere tempo facendoli cuocere in padella. Si lasciano andare a fuoco sostenuto finchè non saranno appassiti/morbidi, se necessario aggiungere dell'acqua calda o del brodo vegetale. Salare.
Intanto che i carciofi sono sul fuoco si prepara la pastella della farifrittata, ovvero si unisce dell'acqua alla farina di ceci. La dose dell'acqua da aggiungere per quanto mi riguarda è occhiometrica perchè guardo la consistenza della pastella, quindi quanto basta. In genere ne serve comunque circa il doppio del peso della farina di ceci, in questo caso circa 200g di acqua. La pastella non deve essere troppo liquida, ma un po' fluida, per capire come ci piace di più non resta che provare e riprovare! Ovviamente deve essere bella liscia senza grumi (a questo proposito benedico quel grande strumento che è frusta!)
Si sala e pepa a piacere e si lascia riposare.
Quando i carciofi saranno pronti si tolgono dal fuoco e si aggiungono nella pastella di farina di ceci, si mescola bene il composto per renderlo il più omogeneo possibile, quindi si versa il tutto in una padella con olio caldo (in questo caso vale la pena abbondare un po' con l'olio) e si copre con un coperchio grande. Quando un lato è cotto, bisogna girarla e far cuocere l'altro lato. Operazione delicata che non mi riesce :S Quando è cotto anche l'altro lato si può servire la farifrittata!


Un paio di appunti: io mescolo le verdure nella pastella perchè sperimentalmente mi sono venuti sempre risultati migliori rispetto al versare la pastella nella padella con le verdure. Inoltre le dimensioni della padella sono un parametro importante, infatti l'altezza della farifrittata dipende esclusivamente da queste! Si intuisce che più grande è la padella più bassa viene la farifrittata, quindi scegliete bene la padella in base ai vostri gusti. A me piace bassina e con queste dosi ho usato una padella col fondo di diametro sui 20cm, ma dipende anche da quanta acqua si è aggiunto.

Si può considerare l'alternativa alla frittata con le uova, è buona anche senza verdure ed è un ottimo modo per farcire dei panini! Buona farifrittata a tutti!

giovedì 3 maggio 2012

Carciofi ripieni di seitan e tofu

Carciofi carciofi, sono la nuova scoperta del 2012! Mi piacciono tanto e non lo avevo ancora capito... meglio tardi che mai dai. Mi tocca sempre combattere con mia madre per comprarne un po', lei la sostenitrice del "se dio voleva farceli mangiare, che li faceva così brutti?" nota frase di mio zio riferita appunto ai poveri carciofi.
Effettivamente non è facile trovarne di buoni, giovani e non appassiti. Purtroppo quest'anno l'orto non ha prodotto ancora nemmeno un carciofino, per cui ho dovuto combattere con la madre al supermercato.
Insomma riesco a portare a casa qualche mazzo di carciofi, minuziosamente scelti dalla madre, ma ho voglia di mangiarli in modi sempre diversi. Così mi sfoglio un po' di libri e trovo questa ricetta che mi convince.
Il libro, che avevo dimenticato di avere, è "Cucinare tofu & seitan" di C. Franzoni e B. Sambari di Terra Nuova Edizioni. E' molto carino, spiega nel dettaglio cosa sono seitan e tofu, come si autoproducono e i valori nutrizionali. Poi c'è il ricettario diviso in base alla stagione, che mi è proprio rimasto simpatico. Le ricette... ne ho viste di migliori, ci sono anche di quelle banalotte (come il tofu alla pizzaiola), magari sono più per i neofiti di seitan e tofu, ma ogni tanto c'è una ricettina interessante. Per il costo che ha forse vale la pena averlo in casa.

Passando al dunque, la ricetta non è complicata ma ci vuole molto tempo per la cottura. Io ho eliminato qualche ingrediente che era nella ricetta originale perchè o non lo avevo (vedi il prezzemolo) o non mi andava di metterlo (vedi la salsa shoyu e il pangrattato). Infine, le dosi di seitan e tofu per il ripieno sono  davvero esagerate, ci si possono riempire molti più carciofi. Detto ciò vi riporto la ricetta originale perchè in questo caso le modifiche personali sono state poche e in caso le scriverò nel procedimento.


Ingredienti:
4 carciofi grandi (meglio se "mamme")
150g di seitan naturale
100g di tofu
1 cucchiaio di capperi
1 cucchiaio di prezzemolo
1 spicchio d'aglio
shoyu
olio evo
sale
pangrattato

Procedimento:
Mondare i carciofi racuperando i gambi sani. Privare i gambi della parte esterna fibrosa, tagliarli a rondelle e saltarli in padella insieme ai capperi sminuzzati, l'aglio schiacciato e l'olio. A circa metà cottura, aggiungere al soffritto di carciofi il seitan tagliuzzato con la mezzaluna e il tofu sbriciolato (io ho passato il seitan e il tofu nel mixer). Continuare la cottura rimestando ripetutamente. Se il ripieno dovesse asciugarsi un po' troppo ammorbidirlo con una leggera emulsione di acqua e shoyu (io ho allungato con del brodo vegetale). In chiusura profumare il condimento con del prezzemolo tritato.
Farcire le "mamme" (vanno un po' aperte delicatamente) private delle foglie esterne coriacee con il ripieno di seitan e tofu. Sistemare i carciofi in piedi dentro un tegame che li possa contenere in modo preciso, con due dita di acqua, un filo d'olio e un pizzico di sale. Cuocere i carciofi a pentola coperta e a fuoco lento (io li ho lasciati cuocere circa 45 minuti). A cottura ultimata spargere del pangrattato tostato e servire i carciofi caldi.

martedì 1 maggio 2012

Piatti e bicchieri di plastica da oggi riciclabili

La notizia è ormai vecchia e molti lo sapranno già: dal 1° maggio piatti e bicchieri usa e getta faranno parte della raccolta differenziata. Ho pensato che però non è male ricordarlo (e ricordarmelo) giusto il giorno in cui entra in vigore questa decisione, ovvero oggi.

Vi riporto quanto era stato notificato sul sito dell'Arpat ad inizio aprile, che a sua volta citava un comunicato del Conai, ma che non sono riuscita a trovare sul loro sito.

"A partire dal primo maggio i piatti e i bicchieri di plastica potranno essere gettati nella raccolta differenziata degli imballaggi in plastica e conferiti quindi al Consorzio Corepla per il successivo avvio a riciclo.

Lo scorso 21 marzo il Comitato di Coordinamento ANCI-CONAI ha deliberato l'estensione della raccolta differenziata a piatti e bicchieri di plastica usa e getta a partire dal 1° maggio 2012.

Questa decisione, per molti, sembra sanare una situazione che rappresentava una contraddizione concettuale (la possibilità di conferire gli imballaggi in plastica escludeva infatti piatti e bicchieri). Al di là dei vantaggi comunicativi (in termini di semplificazione del messaggio) che porterà l'estensione della raccolta a piatti e bicchieri, questa decisione rappresenterà per i Comuni un vantaggio dal punto di vista economico: piatti e bicchieri entreranno a far parte dei materiali per cui verranno pagati i corrispettivi Corepla.

Era una questione incomprensibile per i cittadini, risultava difficile spiegare perchè nella raccolta differenziata degli imballaggi in plastica potessero finire bottiglie, flaconi e non piatti e bicchieri (rimangono escluse le posate).

Per garantire una raccolta differenziata di qualità i piatti e i bicchieri non dovranno essere sporchi di cibo per non inquinare il resto della raccolta, quindi i piatti e bicchieri dovranno essere puliti prima di essere gettati nella raccolta differenziata.

Fonte: Conai"

Finalmente si sono sciolti i limiti burocratici che non permettevano di differenziare nella plastica questi oggetti di uso comune. Mi lasciano però perplessa innanzitutto il non poter differenziare ancora le posate usa e getta, che adesso è ancora più assurdo, e di dover pulire prima di gettare.
Mi sa che si fa molto prima ad usare oggetti compostabili per i picnic o le feste, come abbiamo imparato a fare.
Il problema a mio parere sono i bicchierini delle macchinette del caffè ad esempio, chi dopo aver bevuto il caffè andrà in bagno a lavare il bicchierino? 
Insomma, meglio di niente, ma ancora c'è da migliorare.