martedì 24 aprile 2012

Pastella della nonna

Dai un po' di fritto una volta ogni tanto ci si può concedere. Specie con una pastella senza uova, vegan.
Mia nonna la pastella l'ha sempre fatta così, non viene croccante, ma bella "pastosa" per l'appunto. La usa per fare i fiori di zucca fritti, ma ne fa sempre un po' più del necessario, così con quella che avanza ci fa una specie di frittatina, che a me è sempre piaciuta di più quella che i fiori fritti :)
Non è una gran ricetta di per sè, ma per me è molto speciale, come la nonna.


Ingredienti:
farina 00
birra
sale

Procedimento:
Come mi avevo già spiegato in un'altra occasione, mia nonna non ha dosi, lei fa sempre a occhio.
Si aggiunge la birra (meglio analcolica se per dei bambini) alla farina finchè non si raggiunge una consistenza fluida ma molto soda. Si sala e si pronti per impastellare le verdure o per farci una frittatina, semplicemente mettendo la pastella nell'olio caldo.


domenica 22 aprile 2012

Torta salata speciale con carciofi in besciamella

Come si può intuire da qualche post fa, la dieta rigida e seria è finita, ora cerco solo di non ingrassare (anche se un altro chiletto e mezzo non mi dispiacerebbe perderlo). Per fortuna il nuoto mi permette di concedermi alcuni piatti elaborati ogni tanto senza dover poi digiunare per una settimana.
Questa ricetta è una di quelli :D
Lo spunto l'ho preso da una ricetta del blog "Abbinirichi" di una mia amica, ricetta che le è valso anche un premio in un contest :D In particolare, visto che la ricetta non è vegana, mi incuriosiva moltissimo l'impasto per la base della torta salata, fatta con il purè. Così ho poi pensato ad un ripieno vegano appropriato.
In effetti è un impasto particolare che non rimane croccante come la pasta sfoglia, ma è davvero buono. Come al solito non sono per niente brava a presentare il piatto, la ricetta l'ho anche preparata di corsa che dovevo prendere il treno, sono pessima :S


Ingredienti per la base:
300g di patate
250g circa di farina
2 cucchiaini di margarina
latte vegetale non zuccherato
sale

venerdì 20 aprile 2012

Appello Ippoasi e Liberazione

Oggi voglio solo dare un paio di notizie che trovo siano importanti e così le diffondo.

La prima riguarda l'Ippoasi, la "Fattoria della pace", della quale ho sempre pubblicizzato le adozioni a distanza con un piccolo banner sulla destra. Non ho mai raccontato sul blog di quella volta che andai a visitare l'Ippoasi con tutti gli animali ospiti. Beh è realmente un'esperienza diversa. Lì gli animali hanno tutti pari diritti, e ovviamente tra gli animali rientriamo noi uomini. I cavalli, le mucche, i maiali, le galline, le capre, gli asini sembra lo abbiano capito e tutto è diverso. Lì nessun animale viene avvicinato grazie a del cibo offerto o forzato a fare niente, sono liberi e ogni contatto con loro avviene perchè gli va.
Non voglio dilungarmi su questo, ma due cose mi sono rimaste molto impresse, una è la mucca Luna che mi ha leccata tutto il tempo con la sua linguona ruvida, facendoci un po' di coccole a vicenda e l'altro è un cavallo noto per esser molto diffidente che non mi ha degnata di uno sguardo per gran parte del pomeriggio e poi è venuto a darmi delle "spallate" affettuose (che lì per lì sono quasi caduta per terra, al massimo sono abituata alle spallate di mio fratello!). Mi ha ricordato il gesto di affetto di mio babbo.
Insomma, l'Ippoasi è realmente un paradiso in questo inferno di mondo e adesso è in difficoltà, per cui riporto il loro appello.

La Fattoria della Pace Ippoasi (www.ippoasi.org) è un rifugio per animali domestici, detti da reddito, tutti strappati dallo sfruttamento zootecnico e dalla morte in macello. Si trova a Marina di Pisa ed ospita 9 cavalli, 2 asini, 2 mucche, 2 maiali, 11 capre, 5 pecore, 2 galli, 25 galline, 2 conigli, 1 anatra e 5 cani.
L'omonima associazione di volontariato, che in questi giorni si sta trasformando in Onlus, nata nel 2010, li accudisce giornalmente, somministrando loro il cubo e pulendo i grandi spazi dove finalmente vivono liberi, oltreché guidare le visite al rifugio, organizzare eventi di autofinanziamento e diffondere la cultura non violenta, antispecista e vegan.
In questo momento sta attraversando una delle fasi più cruciali che si siano mai verificate, essendo sopraggiunto lo sfratto, esecutivo in pochi mesi, e dovendo quindi liberare il terreno dove gli animali ospiti avevano finalmente un angolo di serenità. Tutti i componenti dell'associazione stanno lavorando alacremente per poter dare un nuovo spazio all'Ippoasi, ma in vista di questo sforzo eccezionale, anche e soprattutto economico, di dover ricostruire un nuovo rifugio e di dover quindi affrontare spese straordinarie, è di fondamentale importanza che le spese ordinarie, del mantenimento in cibo dei nostri amici, siano il più possibile coperte dalle adozioni a distanza (ricordiamo che questi animali sono tutti a carico dell'associazione, non essendo previsto nessun impegno pubblico per la tutela e il salvataggio degli animali da reddito).
In questo modo, ogni animale ospite, avrà dei sostenitori che gli assicureranno un futuro più sereno e meno incerto in un momento tanto turbolento.
Ci troviamo quindi a lanciare questa campagna di adozioni a distanza, per guardare alla vita degli animali dell'Ippoasi con meno ansia e per non sentirci soli in questo sforzo di donare loro una esistenza degna di essere vissuta. Ogni contributo su cui loro potranno contare è di fondamentale importanza. Tutte le informazioni su come adottare un animale a distanza si trovano sul nostro sito, oppure scrivendo alla nuova e-mail dedicata adozioni@ippoasi.org
Grazie!
Associazione di volontariato - Fattoria della Pace IPPOASI
Via Scoglio della Meloria, 55 - 56128 Marina di Pisa (PI) C.F.: 93069920507
Tel. 0039 0509335360 - 3332279002 - 3387980277 www.ippoasi.org
In questo post avrei voluto pubblicizzare ulteriormente anche l'evento che hanno organizzato all'Ippoasi per il prossimo 25 Aprile, il pranzo "Liberazione animale", ma ho appena avuto notizia che hanno già raggiunto il massimo di persone che potevano ospitare, quindi non prendono più prenotazioni. Anche io sono rimasta fuori e non mi tocca il pranzo in mezzo a cavalli e mucche :(
Vorrei però comunque spendere due paroline su questa iniziativa.

Organizzare un pranzo per il giorno della Liberazione, il 25 Aprile, e chiamarlo Liberazione animale, la trovo un'idea bellissima e anche un po' coraggiosa.
Io negli ultimi due anni ho festeggiato il 25 Aprile andando al pranzo organizzato da ANPI, perchè la Resistenza è un valore preziosissimo da non dimenticare, e secondo me dovrebbe essere la base di ogni pensiero politico italiano. Contro il fascismo, le discriminazioni e le dittature.
Ebbene però, è il momento che tutti si rendano conto che festeggiare tutto questo con in tavola un antipasto con salumi e formaggi è fascismo. E' specismo e quasi nessuno ne vuole prendere realmente coscienza.
Anche se non ci sarò di persona al magnifico pranzo all'Ippoasi, festeggerò anche io con voi, mangiando e/o cantando qualche canzone partigiana, la festa della Liberazione contro ogni discriminazione, razzismo, fascismo, specismo e guerra.

martedì 17 aprile 2012

Torta salata con bietole panna e wurstel

Mentre gli asparagi ci danno un attimo di tregua, ecco che arrivano le bietole.
Non ce n'è per nessuno e subito finiscono in una torta salata ben ricca, che fa da piatto unico a cena.
I wurstel vegetali li ho comprati per caso in erboristeria, a caro prezzo, ma mi hanno tirato l'occhio ed effettivamente sono buonissimi! Sono molto saporiti, forse la consistenza è troppo compatta, ma sono i migliori che abbia assaggiato fino ad ora. Sono i mini wurstel "viennesi" della Wheaty, una marca che mi sta molto simpatica, i suoi prodotti sono sempre buoni e di qualità ed è 100% vegan in tutto e per tutto.
Io poi da onnivora avevo una passione per i wurstel, per cui sono doppiamente felice di mangiare qualcosa che ci rassomiglia tantissimo senza però gravare su nessuno.
Insomma sì, ora la ricetta. La foto purtroppo oggi toglierebbe la fame anche a me che l'ho mangiata questa torta salata, abbiate pietà delle mie foto, giuro che la torta era molto buona e anche molto più bella di come l'ho ritratta!


Ingredienti:
un rotolo di pasta sfoglia vegan
200g di bietole lessate
mezza confezione di panna vegetale da cucina
3-4 wurstel vegetali
sale
olio evo

Procedimento:
Se siete bravi e avete tempo passate le bietole in padella con un filo d'olio e uno spicchio d'aglio, io ho evitato questo passaggio perchè era tardi e avevamo tutti fame :P
Stendere il rotolo di pasta sfoglia in un contenitore da forno, appiattirlo lungo i bordi, attenzione alle dimensioni, deve restarne una parte in eccesso per tutti i lati della pasta sfoglia. In un recipiente a parte si mescolano le bietole lessate/passate in padella con la panna da cucina e i wurstel tagliati a rondelle, si sala. Si versa sulla pasta sfoglia nel contenitore cercando di distribuire le bietole su tutta la superficie. Si piegano i bordi della pasta sfoglia sulla bietola e si mette in forno a 200° per 30 minuti circa.

lunedì 16 aprile 2012

Pasta agli asparagi e panna

Sono piena fino al collo di asparagi! Li ho mangiati venerdì dalla nonna, a cena a casa, sabato il babbo li ha colti nell'orto, quindi che si fa, non si mangiano? *__* Aiuto
Ma sono tanto buoni!
In genere non siamo molto fantasiosi in casa con gli asparagi e li mangiamo semplici cotti in padella con olio. Ma sabato era doveroso trovare un altro modo per smaltirli, così i miei hanno preparato questa pasta, per niente dietetica, ma davvero buona.


Ingredienti:
320g di pasta (per 4 persone)
200g di asparagi
1 cucchiaino di margarina
panna vegetale
olio evo
acqua o brodo vegetale

Procedimento:
Pulire gli asparagi e sbollentarli in acqua non salata. Preparare una padella con il cucchiaino di margarina e un filo d'olio. Tagliare gli asparagi a pezzetti e sfilacciare i gambi nella loro parte più dura, mettere nella padella a cuocere. Salare e aggiungere acqua o dado vegetale per la cottura se necessario.
Dopo circa 10 minuti aggiungere la panna vegetale, abbondante, in modo da rendere cremoso il condimento per la pasta. Lasciar cuocere altri 5 minuti e ora potete condirci la pasta.

sabato 14 aprile 2012

Torta al cacao

Per Pasqua quest'anno mi ero decisa a non rimanere senza dolci appropriati, vedi la colomba. Da quasi metà marzo ho iniziato a provare a produrre una colomba vegana, credendo di andare sul sicuro con la ricetta di Pasquale Boscarello dal libro "Pasticceria naturale", che se provate a cercare su internet risulta quella più gettonata. Insomma a me non è venuto niente di decente. La settimana prima di Pasqua mi arriva a casa il nuovo numero di Cucina Naturale dove c'è una bella ricetta per una colomba vegan, diamine! Ci riprovo subito. Ma anche stavolta c'è qualche problema perchè mi è venuto un impasto buono, ma l'impasto più sbriciolone che sia mai riuscita a produrre, e detto tra noi i vegani sanno produrre cose molto sbriciolone, tentando di far finta che l'uovo non serva a niente nei dolci.
Insomma niente colomba anche quest'anno.
Così mia mamma per consolarmi mi ha passato una ricetta di una sua collega siciliana di una torta al cacao.
Io ho raddoppiato le dosi e me la sono finita da sola in un paio di giorni quasi. Goduria cioccolatosa.


Ingredienti:
200g di farina
240g di zucchero
6 cucchiai di olio evo
10 cucchiai di cacao amaro
320 ml di acqua
2 cucchiaini di aceto
1 bustina di lievito

Procedimento:
Unire tutti gli ingredienti mescolando bene in una terrina. Non devono esserci grumi. Versate l'impasto in uno stampo da torta oliato e infarinato precedentemente. Cuocere in forno preriscaldato a 180° per 25 minuti.

Facile, buona e senza rischi di fallimenti.
Con una marmellatina o una crema nel mezzo dev'essere favolosa.

venerdì 13 aprile 2012

Hope not despair



I just know that I'm harder to console

All this running around,  well it's getting me down

J u s t  give me a pain that I'm used to

I don't need to believe all the dreams you conceive
you just need to achieve something that rings true.


[Depeche Mode - A pain that I'm used to]


Infiniti

lunedì 9 aprile 2012

Tagliatelle alle noci

E' Pasquetta e pensare di dover parlare di cibo mi fa stare male, ma al momento non ho voglia di fare altro, per cui mi sforzerò. Magari questo pezzo di cioccolato potrà aiutarmi.
Per il pranzo di Pasqua ho dovuto cucinarmi un menu personale che la famiglia voleva mangiarsi a tutti i costi i quadrucci nel brodo di cappone, piccioni arrosto e dolci pieni di uova.

Come primo mi sono preparata la ricetta oggetto di questo post. L'ho trovata sulla VegAgenda 2012 nella rubrica "Un menu vegan lungo la penisola". Infatti questa dovrebbe essere una ricetta presa dal piemonte, una salsa a base di aglio e formaggio. E' molto buona, io ho messo meno aglio e più noci, il formaggio viene sostituito col della mollica di pane bagnata, non credevo, ma ha fatto la sua sporca figura!
Vi riporto la mia versione.


Ingredienti (per una porzione):
90g di tagliatelle vegan
50g di gherigli di noci
40g di mollica di pane
1 cucchiaino di margarina
1 spicchio di aglio
latte di soia non zuccherato
sale

Procedimento:
Si ammolla la mollica di pane col il latte. Io non avendo del latte di soia non zuccherato l'ho sostituito col del brodo vegetale, il risultato è venuto bene, ma troppo salato. Per rimediare non ho salato l'acqua di cottura delle tagliatelle. Consiglio vivamente di usare del latte perchè riesce meglio nella sostituzione del formaggio della ricetta originale. La quantità del latte da usare è da misurare occhiometricamente... deve venire la consistenza di una salsa.
In un mortaio (se avete un buon mixer buon per voi) si pestano l'aglio e le noci, devono tritarsi bene, ma si devono ancora vedere i pezzetti di noce. Si incorpora le noci e l'aglio pestati alla mollica, si sala e si amalgama bene, si lascia riposare qualche minuto.
Si cuociono le tagliatelle in acqua salata, si condiscono nel piatto con il cucchiaino di margarina e la salsa di noci. Ecco fatto.

martedì 3 aprile 2012

Seitan "tofunnato" (con salsa tofunnata)

Vorrebbe essere la versione senza cadaveri del vitello tonnato, solo che al posto del vitello c'è il seitan e al posto del "tonnato" c'è una salsa a base di ceci e tofu. E' una ricetta piuttosto famosa, si trova facilmente sul web e sui libri, ma io non l'avevo mai provata ancora, per tutto c'è una prima volta, come si dice.
Mi sono convinta a provare perchè questo fine settimana sono riuscita con il mio prode fabbricatore/mangiatore di seitan prediletto a produrre un seitan poco molliccio, cilindrico, che a guardarlo mi veniva proprio voglia di affettarlo.
Abbiamo semplicemente seguito un paio di consigli della ormai nota Nicole: condire il glutine con erbe/spezie a piacere prima di cuocerlo e per la cottura stringerlo in dell'alluminio (invece dei classici panni) dandogli la forma di un cilindro e chiuderlo come una caramella. Si capisce poco, ma in realtà non è niente di complicato. Purtroppo non ho foto della caramella di alluminio :(

La ricetta della salsa tofunnata l'ho praticamente inventata unendo più versioni trovate su internet/libri, ma quella da cui ho preso spunto maggiormente è la versione che si trova nel libro La Cucina Etica.


Ingredienti:
200g di seitan
100g di tofu
100g di ceci cotti
olio evo
1 cucchiaio di succo di limone
1 cucchiaio di olive snocciolate
2 cucchiaini di capperi sott'aceto
acqua (o liquido dei ceci)
sale
pepe

Procedimento:
Si taglia il seitan in fette piuttosto sottili, queste si cuociono 3-4 minuti in padella con un filo d'olio evo. Si tolgono dal fuoco e si lasciano raffreddare. Intanto si prepara la salsa.
In un mixer unire tutti gli ingredienti, tranne il seitan e l'olio, e tritare il più possibile. L'acqua, meglio se si usa l'acqua dei ceci (che siano cotti da voi o del barattolo), serve all'inizio per dare una consistenza cremosa alla pappetta, unitela piano piano e valutate la consistenza. Quindi si lascia tritare mentre aggiungiamo dell'olio evo a filo, anche questo regolerà la consistenza della salsa.
Si assaggia e si aggiusta a seconda del proprio gusto. Questa è una salsa simile all'hummus, ma dal sapore più delicato, che la rende molto versatile.
A questo punto in un vassoio si dispongono un po' delle fette di seitan cotte, si ricoprono con la salsa tofunnata, sopra si costruisce un altro strato di seitan e così via finchè non lo abbiamo esaurito. L'importante è finire con la salsa che deve ricoprire tutto. Servire freddo.

La salsa mi è piaciuta davvero tanto, nei panini deve starci da dio!