Ieri sera si è addormentato e non si è più svegliato.
Nel suo letto, come avrebbe voluto.
Come desiderava da tanto. Un uomo umile che non aveva più voglia di arrancare in questo mondo, e che il tempo però non pareva dargli retta.
Viveva aspettando, davvero come se tutto fosse per l'ultima volta, sperandolo.
E' sempre rimasto così lucido, forse esserlo fino alla fine dev'essere doloroso, riuscire a ricordarti tutto, non poter perderti per qualche momento nella nebbia, ma ricordarti sempre da quanti giorni sei rimasto senza una moglie.
Sono grata di poterlo ricordare così però, che egoismo.
E' il mio esempio della costanza e della risolutezza, senza tanti fronzoli, puro, trasparente. Un contadino di quei tempi, quelli veri, che conoscono il loro territorio e che amano la terra. Il giardino e l'orto che ho dietro casa l'ha fatti lui, i terrazzamenti, pietra per pietra, le recinzioni, gli scalini, giorno per giorno li ha costruiti e mantenuti.
Era davvero piacevole vederlo lavorare, mettere da parte i semi per il prossimo anno, fare la resta degli agli e cipolle, vangare tutto l'orto da solo ed era un gioco mettersi tutti insieme a sgranare i piselli.
Quando mi vedeva mi diceva "Oh c'è la Morina" e mi piaceva tanto.
Il mio rispetto per la natura e i frutti della terra li devo gran parte a lui.
1 commento:
Mi dispiace per tuo nonno, da come lo descrivi mi ricorda un po' il mio. E' stato un falegname, ma anche lui si è sempre occupato derll'orto che abbiamo a casa (ora il testimone è passato a mio padre).
Ogni tanto penso che mi dispiace non aver imparato da lui qualcosa del suo mestiere, è uno di quelli che stanno scomparendo, le piccole botteghe artigiane...
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